La giustizia spagnola condanna il governo di Companys a 30 anni
El Nacional.cat
Marc Pons – pubblicato il 6 giugno 2019
Il 6 giugno del 1935, 84 anni fa, la Corte di Garanzie Costituzionali emise una condanna a 30 anni di carcere contro il presidente della Generalitat Lluís Companys (Esquerra Republicana de Catalunya) e contro i ministri del governo della Catalogna, Martí Esteve (Acció Catalana Republicana), Joan Lluhí (Partit Nacionalista Republicà d’Esquerres), Joan Comorera (Unió Socialista de Catalunya), Ventura Gassol, Pere Mestres e Martí Barrera (gli ultimi tre di ERC, come Companys) per i Fatti del 6 Ottobre del 1934.
Secondo il comunicato stampa pubblicato dal quotidiano La Vanguardia (6 giugno 1935): “La Corte ha avallato la tesi del pubblico ministero”; che dal primo momento aveva sostenuto che “gli imputati si sono sollevati impugnando le armi contro la Costituzione, proclamando lo Stato catalano nella Repubblica Federale Spagnola (…) implica il sovvertimento del regime costituzionale, colpendo l’organizzazione nazionale, trasformando le regioni autonome in Stati membri e convertendo la Repubblica integrale in federazione, con profondo mutamento di poteri”.
Quando si rese pubblica la sentenza, i prigionieri politici catalani avevano già trascorso 232 giorni di prigione incondizionata in attesa del processo (dal 7 ottobre 1934) e, durante quel periodo, sono stati detenuti in tre diversi centri penitenziari: il carcere Model di Barcellona, la nave-carcere Uruguai ―ancorata nel porto di Barcellona― e il carcere Cellulare di Madrid (110 giorni). Invece, il processo, tenutosi presso la sede della Corte Suprema (coincide con l’attuale sede), durerà appena una settimana e mezza (dal 27 maggio al 6 giugno 1935).
La condanna diceva: “Condanniamo ciascuno dei processati (…) autori di un reato di ribellione militare, alla pena di trent’anni di reclusione maggiore, con l’accessorio dell’interdizione civile durante il periodo di condanna e inabilitazione assoluta oltre che al pagamento delle spese processuali”. Un anno dopo, ci fu il colpo di stato militare che avrebbe portato alla guerra civile spagnola(1936-1939), e sia il giudice Fernando Gasset Lacasaña (che aveva emesso la sentenza) che il procuratore Lorenzo Gallardo González (che aveva sostenuto la accusa di ribellione) si unirono immediatamente alla fazione della rivolta franchista.
* traduzione Àngels Fita – AncItalia