16 novembre 1354
Il conte-re Pietro III di Barcellona conquista Alghero
Elnacional.cat – Marc Pons – Barcelona – 16 de Novembre 2020
Il 16 novembre del 1354, le forze navali catalane del Conte-Re Pietro III di Barcellona e IV d’Aragona sconfissero definitivamente la resistenza delle difese di Alghero (formate da truppe sarde e genovesi) ed entrarono in città. Quell’operazione militare, nota come assedio di Alghero, era durata 144 giorni (dal 24 giugno) e si era svolta nel contesto della ribellione di Arborea (una delle principali casate nobiliari dell’isola della Sardegna) e dei suoi seguaci e alimentata dalla Repubblica di Genova (la più grande rivale di Barcellona per il controllo del Mediterraneo occidentale).
Pietro III ordinò l’espulsione dell’intera popolazione autoctona della città, per il loro coinvolgimento nella resistenza e, nonostante la resa, per la diffidenza che sentiva nei loro confronti. E dispose la rioccupazione con i coloni del Principato della Catalogna. Storicamente, si pensava che questi coloni provenissero principalmente dalle zone del “Camp de Tarragona” e dal “Penedès”. Ma i recenti studi di Roberto Lai, ricercatore e studioso della presenza catalana nell’isola di Sardegna, evidenziano chiaramente che i nuovi coloni provenivano anche dalle città di Barcellona e Valencia, dall’isola di Maiorca e dalla contea di Empúries.
Alghero fu legata alla corona catalano-aragonese fino al 1713, quando – nel corso della guerra di successione spagnola – il primo borbone ispanico consegnò la Sardegna ai duchi indipendenti di Savoia (alleati di Carlo di Asburgo) in cambio del ritiro dal conflitto. Tuttavia, Alghero ha conservato la lingua catalana fino ad oggi. Né i Savoia né, più tardi, lo Stato italiano hanno mai emanato leggi per perseguitare il catalano, anche se non hanno nemmeno fatto nulla per proteggerlo. Fino a pochi anni fa, il catalano era stato emarginato a scuola e nei media di comunicazione, al punto da ridursi a meno del 50% dell’uso sociale. Attualmente sta vivendo una fase di consapevolezza e di recupero.
* traduzione Àngels Fita – AncItalia