Eventi di ottobre del 1934

Cosa voleva Companys con la proclamazione degli Eventi di ottobre del 1934?

 

Companys proclamò la Repubblica Catalana all’interno della Repubblica Federale Spagnola. Ma a quale scopo?

 

Marc Pons
Elnacional.cat –   Diumenge, 6 ottobre 2024

https://www.elnacional.cat/ca/cultura/perseguia-companys-proclamacio-fets-octubre-1934_1294764_102.html

 

 

Barcelona, ​​6 ottobre 1934. Otto e mezza di sera. 90 anni fa il presidente catalano Companys si affacciava sul balcone del Palau de la Generalitat e, davanti a una piazza Sant Jaume gremita, proclamava la Repubblica Catalana all’interno della Repubblica Federale Spagnola. Quella proclamazione provocò una reazione violentissima da parte del governo centrale della repubblica spagnola. L’esercito spagnolo scese nelle strade di Barcellona e trasformò la capitale catalana in un palcoscenico dantesco di guerriglia urbana che provocò 74 morti; 252 feriti; più di 3.000 arresti; l’arresto e l’incarcerazione del Governo della Catalogna al completo; lo scioglimento del governo catalano della Generalitat e la chiusura del Parlamento catalano. Il 6 ottobre 1934 il presidente Companys non proclamò l’indipendenza. Allora, cosa stava inseguendo esattamente; come mai quella brutale reazione da parte del governo spagnolo?

La radice dei fatti

Per comprendere gli eventi di ottobre del 34 (proclamazione, difesa del proclama e repressione governativa), dobbiamo tornare indietro a un anno prima. Il 12 settembre 1933 cade il quarto esecutivo della seconda repubblica spagnola (giugno-settembre 1933), formato da una coalizione di partiti di sinistra (Azione Repubblicana, PSOE, Partito Repubblicano Radicale Socialista e Partito Repubblicano Democratico Federale), presieduto di Manuel Azaña (AR), che governavano con l’appoggio occasionale dei galiziani dell’ORGA e dei catalani dell’ERC. Niceto Alcalà-Zamora, Presidente della Repubblica e, quindi, Capo dello Stato – ritenne che, sia la leadership di Manuel Azaña (Azione Repubblicana) sia il ventaglio di alleanze dei partiti di sinistra, si erano esauriti. Sciolse le Cortes (parlamento spagnolo) e indisse nuove elezioni.

I presidenti Zamora e Macià, prima delle elezioni del 1933. Fonte: Institut d’Estudis Fotogràfics de Catalunya             

I venti nuovi del 1933

La campagna elettorale del 1933 fu straordinariamente dura. La destra spagnola, in tutta la sua varietà di colori e profumi, cospirava per recuperare il potere che aveva detenuto fino alla proclamazione della Repubblica spagnola (aprile 1931). Il PRR, di Lerroux; la CEDA, di Gil-Robles e il Partito Agrario Spagnolo, di Martínez de Velasco, si sono disputati le elezioni separatamente e ciascuno con i propri programmi, ma con un denominatore comune: invertire le politiche progressiste dei primi esecutivi repubblicani e liquidare l’autogoverno della Catalogna (all’epoca, unico territorio autonomo). Quel discorso ebbe una risonanza profonda in ampi settori sociali, soprattutto nel centro e nel sud della penisola, e alle elezioni del 19 novembre 1933 quella triade involuzionista vinse 255 dei 472 deputati in palio.

La morte del presidente Macià

Quattro settimane dopo (25 dicembre 1933), il presidente Macià morì prematuramente e inaspettatamente. Era come sempre al lavoro: si occupava degli affari di Stato fino a mezz’ora prima di morire. Quindi, il 5 gennaio 1934, in virtù del Regolamento della Generalitat, Lluís Companys, presidente del Parlamento, divenne presidente del governo della Catalogna fino alla conclusione della legislatura. L’arrivo di Companys alla presidenza della Generalitat scatenò tutti i demoni che si annidavano negli angoli più insospettabili della struttura del partito ERC. Il nuovo presidente promosse una guerra interna che, segretamente, perseguiva la sostituzione dei seguaci di Macià – gli indipendentisti – con i suoi accoliti – i federalisti –, limitando enormemente la capacità del governo catalano di rispondere alle ostilità che già si intravedevano da parte del nuovo esecutivo spagnolo.

Gil Robles, Lerroux e Martínez de Velasco. Fonte: Wikimedia Comms

La legge Agraria

L’11 aprile 1934, il Parlamento della Catalogna votò la Legge sui Contratti Agricoli, che relegava nella pattumiera della storia l’anacronistica e oligarchica Legge sui Contratti di “Rabassa Morta”. La Legge sui Contratti Agricoli (innovatrice e sociale) fu il progetto principale di Companys, ma aveva generato uno scontro colossale tra ERC (il partito di governo) e la Lega Regionalista (il principale partito di opposizione e difensore dei diritti dei proprietari terrieri agrari). L’esecutivo di Madrid, presieduto da Lerroux (PRR) e immerso nella campagna per rovesciare l’autogoverno della Catalogna, vide l’opportunità e, con la collaborazione della Lega Regionalista e dell’Istituto Sant Isidre (il sindacato dei proprietari terrieri catalani), presentò un ricorso contro la legge; poche settimane dopo (8 giugno 1934) la Corte di Garanzia Costituzionale lo annullò.

 

Il soffocamento dell’autogoverno della Catalogna

La legge sui contratti agricoli avrebbe avuto una portata sociale ed economica limitata. Ma il fatto di averla trasformata in un’ammonizione contro le istituzioni catalane (Generalitat e Parlamento) convinse il presidente Companys e i suoi consiglieri che l’autogoverno si trovasse in un vicolo cieco. In quel momento, comincia a prendere forma la strategia che avrebbe portato agli eventi di ottobre. Il presidente Companys ritenne che l’unico modo per sopravvivere (non già per sviluppare) dell’autogoverno della Catalogna, fosse modificare l’architettura politica dello Stato spagnolo. La repubblica spagnola era uno stato unitario. Anche se in quel periodo, i Paesi Baschi, i Paesi Valenciani e la Galizia avevano cominciato a redigere i rispettivi Statuti, solo la Catalogna era l’unico territorio autonomo della Repubblica spagnola.

 

Volantino contro lo Estatut de Catalunya. Fonte: archivio ElNacional

 

La strategia di Companys

La proclamazione del 6 ottobre 1934 non fu una dichiarazione di indipendenza. Companys non fu mai indipendentista e, proprio il conflitto che aveva creato all’interno del suo partito e in seno al suo governo fu causato dalla manovra di epurazione contro i seguaci indipendentisti di Macià. Ciò che intendeva era coinvolgere gli autonomisti baschi, valenciani e galiziani affinché aderissero a un progetto di modernizzazione della Spagna nato in Catalogna. Un flusso di solidarietà verso la Catalogna si diffuse tra quelle società che aspiravano all’autogoverno. E questo spiegherebbe anche la reazione molto violenta del governo centrale spagnolo. Lerroux, Gil-Robles e Martínez de Velasco interpretarono quel proclama come una minaccia molto seria (una sfida, nella terminologia classica ispanica) al loro progetto involuzionista e ricentralizzante.

 

L’errore di Companys

La proclamazione di Companys fu un errore politico di dimensioni colossali. Il governo della Catalogna non previde la reazione degli spagnoli e, di conseguenza, non creò le risorse per far fronte a una reazione così violenta. Ne abbiamo la prova nei fatti stessi. Pochi minuti dopo il proclama, il presidente Companys si rivolse ai suoi consiglieri e si congedò con un “…ora non direte più che sono poco catalanista”, evidenziando la scarsa fiducia che aveva nella propria strategia. Durante quella lunga notte di guerra per le strade di Barcellona, coloro che, seriamente, si schierarono in difesa delle istituzioni della Catalogna, rischiando o perdendo la vita, non furono né la polizia catalana (Mossos d’Esquadra) né le Guardie d’Assalto ma furono i miliziani del partito indipendentista “Estat Català” e del sindacato indipendentista CADCI.

 

 

Barricata in difesa del sindacato Aliança Obrera. Fonte: Arxiu Nacional de Catalunya

 

* traduzione  Àngels Fita – AncItalia

https://www.elnacional.cat/ca/cultura/perseguia-companys-proclamacio-fets-octubre-1934_1294764_102.html

Torna in alto
ANC Italia
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.