Questa è l’ora di ringraziare la giustizia europea
Oggi dobbiamo ricordare che durante questi ultimi sette anni nessun esule catalano è mai stato consegnato alla Spagna dalle autorità di nessun paese europeo
Vilaweb.cat – Vicent Partal – Editoriale – 08.03.2024
Con l’approvazione ormai certa della legge di amnistia si chiude un periodo di dura repressione contro l’indipendentismo catalano. Non è garantito che non se ne apra subito un altro, ma, vista la situazione, la Spagna sta subendo una sconfitta pesante, con implicazioni future.
Come dicevo nell’editoriale precedente, questa amnistia è circostanziale e potrebbe benissimo accadere che la Spagna ritorni alla violenza quando la proclamazione dell’indipendenza sarà seriamente riproposta. Ma nella battaglia combattuta dal 28 ottobre 2017, ci sono già alcune chiavi che abbiamo potuto constatare, una mappa di un territorio fino ad allora sconosciuto, che non sapevamo se esistesse veramente oppure no. E, invece sì, è là: esiste uno spazio giuridico europeo che garantisce i nostri diritti contro gli abusi spagnoli. Ormai è dimostrato.
Abbiamo potuto constatarlo soprattutto grazie alla lotta condotta in esilio. Ed è per questo che oggi è il giorno giusto per ricordare che in questi sette anni nessun esule catalano è mai stato consegnato alla Spagna dalle autorità di nessun Paese europeo. Né il Belgio, né la Svizzera, né la Scozia, né la Germania, né l’Italia hanno sostenuto la Spagna nella persecuzione del movimento indipendentista. Anzi: tutti loro – e ancor più le istituzioni comuni come la Corte di Giustizia Europea e la Corte Europea dei Diritti Umani – hanno messo con le spalle al muro Madrid e tutte le manovre sempre più disperate dei giudici spagnoli. Fino a portarci a uno scenario che ben presto segnerà la constatazione della loro sconfitta: il ritorno trionfale degli esiliati catalani.
Tra noi c’è chi ritiene che l’Europa sia stata troppo insensibile alla causa catalana. In parte è vero: l’Europa politica avrebbe potuto fare di più e più rapidamente. Ma credo che queste critiche non possano farci perdere di vista tutto quello che ha fatto la magistratura europea. Se foste spagnoli, forse non considerereste che l’Europa sia stata troppo insensibile alla causa spagnola? Penso che ci siano più ragioni per pensare questo piuttosto che l’altro.
E se ciò non bastasse, in questo tratto finale dell’amnistia, l’Europa e lo spazio giuridico europeo sono stati decisivi anche nel trovare il modo di superare alcune barriere politiche, quelle del PSOE, che non avevano senso. Quando la Commissione di Venezia, nel suo rapporto, ha fatto intendere che le forme penali spagnole non devono necessariamente coincidere con il diritto europeo – cioè, ha suggerito che questa era la soluzione – non si trattava soltanto una soluzione legislativa.
Tutt’altro: con questa considerazione ha dato l’ultima spallata a quella che, fin dal primo momento, è stata la chiave di questa grande vittoria dell’esilio catalano. Si trattava di costringere l’Europa a intervenire. Che fosse l’Europa a dire alla Spagna che ciò che ha fatto e sta facendo non è accettabile nel contesto democratico dell’Unione Europea. Fu proclamato dalla Corte Superiore dello Schleswig-Holstein nel luglio 2018 e lo si è ripetuto in questi sette anni, sentenza dopo sentenza, verdetto dopo verdetto e risoluzione dopo risoluzione.
Ora entriamo in una nuova fase, sapendo che la Spagna tornerà alla repressione e alla violenza non appena ne avrà la possibilità. Ma non è la stessa cosa riprendere sapendo di aver perso, ricominciare sapendo che ti è già stato detto che non dovresti percorrere questa strada, e farlo sapendo che anche noi lo sappiamo e che lo sanno anche quegli europei che comandano sullo Stato spagnolo
Questa è, in sintesi, la grande vittoria dell’esilio catalano, di tutti coloro che, invece di consegnarsi al potere spagnolo dal quale avevamo appena proclamato la nostra libertà, scelsero di continuare a combattere, senza riconoscere alcun diritto della Spagna su di loro ed esponendola alla vergogna e la contrarietà crescente di un’Europa che, forse nel 2017, non sapeva con chi avevamo a che fare, ma che oggi lo ha ben capito.
Come è stato finalmente dimostrato.
* traduzione Àngels Fita – AncItalia
https://www.vilaweb.cat/noticies/lhora-de-donar-les-gracies-a-la-justicia-europea/