Il PSOE affoga nel suo stesso sangue
Qualunque sia il prezzo dell’indipendenza e dell’unilateralismo, sarà sempre più conveniente che non porre fine a questa minaccia violenta e senza fine. Tanto, se alla fine dobbiamo pagare come terroristi, qualunque cosa facciamo…
Vilaweb.cat – Vicent Partal – Ediotrial 22.01.2024
https://www.vilaweb.cat/noticies/el-psoe-sofega-en-la-propia-sang/
Domani sarà un giorno importante che, me lo sento, segnerà il futuro politico dello Stato spagnolo e potrebbe essere anche quello della Catalogna.
Domani è la data di scadenza per il negoziato sulla legge di amnistia e tutto fa pensare che finirà male. Perché la versione definitiva sarà una legge mal negoziata, che aprirà la strada anche a una nuova fase di repressione. Ma sarà una legge che, -anche se non vogliono riconoscerlo-, metterà il PSOE alla gogna. Per i loro errori attuali, come quello di fare del cosiddetto “terrorismo” un’inutile linea rossa, ma soprattutto per i gravissimi errori accumulati in questi ultimi quarant’anni.
Il giornalista Josep Casulleras ci racconta da giorni che il partito dei giudici, essenza del franchismo istituzionale più puro, sta preparando concretamente l’annullamento della legge sull’amnistia e un nuovo assalto repressivo. E ora sappiamo, grazie a queste spiegazioni, che, approfittando degli errori di Junts e di ERC nella negoziazione della legge e degli errori storici del PSOE, i giudici intendono ribaltare la politica spagnola, per favorire il PP e Vox. E sanno come farlo.
Il processo dello “Tsunami Democratico” (quello che organizzò l’occupazione pacifica dell’aeroporto di Barcelona) in particolare, sarà classificata come terrorismo dal giudice García-Castellón e ciò significherà che gli imputati –per la maggior parte personaggi noti, alcuni dei quali ricoprono incarichi pubblici di rilievo– saranno posti in custodia cautelare, non appena saranno chiamati a testimoniare dal giudice, altrimenti dovranno andare in esilio. E questa è una questione di giorni, di settimane al più tardi.
Non so se i partiti coinvolti reagiranno -avremo nuovamente prigionieri o esiliati di ERC e di Junts. Ignoriamo, visto come si sono comportati finora, se anche così, faranno pagare qualche prezzo al PSOE. Comunque sia, noto che l’operazione va oltre l’indipendenza e che anche per il PSOE questo sarà un rospo difficile da digerire.
Perché l’accusa di terrorismo contro il presidente Puigdemont, contro Marta Rovira (ex-parlamentare) e contro tutti gli altri coinvolti, scuoterà la politica spagnola. Vedremo come il PSOE riuscirà a spiegare, ad esempio, che sta negoziando con “gruppi terroristici”.
E anche giudiziariamente. Perché risulta evidente che tutto questo non finisce qui. Una volta che i leader saranno classificati come terroristi, sarà questione di giorni prima che il PP chieda lo scioglimento di ERC e di Junts. O l’annullamento dei loro voti, seguendo la strada che permise a Patxi López di diventare presidente nel paese basco. E dunque. cosa farà allora il Partito Socialista Operaio Spagnolo?
Chissà se anche Pedro Sánchez finirà nel mirino dei giudici, accusato di collaborazionismo con il terrorismo – ricordiamo, perché non è un aneddoto banale, che nelle recenti manifestazioni di Madrid già ne chiedevano l’incarcerazione.
In questa vita esiste soltanto una certezza, ovvero che tutto ciò che facciamo ci accompagna fino al giorno della nostra morte. Come un’impronta, come un condizionamento, come una spiegazione vitale. E ora è giunto il momento che il PSOE anneghi nel suo stesso sangue, negli enormi errori commessi per sostenere questo regime durante tutti questi decenni in cui ne è stato il pilastro fondamentale. Ci sono molte cose che il PSOE ha accettato o addirittura promosso che ora gli si rivoltano crudelmente contro e lo mettono alle strette.
Sono stati loro, in breve, ad abbandonare la pretesa di rottura democratica e ad accettare le condizioni della Costituzione post-franchista. E che hanno reso impossibile riformarla.
Sono stati loro ad accettare anche, contro la tradizione democratica, che la legge prevale sulla volontà del popolo, come chiaramente indicato dalla legge di riforma politica del franchismo, il vero motore del sistema politico che purtroppo abbiamo ancora oggi.
Sono stati loro ad accettare l’unità della Spagna come valore supremo, al di sopra della democrazia e di tutto. Perché, insomma, anche loro erano soprattutto nazionalisti spagnoli sopra ogni cosa. “Giovani turchi”, li definì con grande acutezza il New York Times appena saliti al potere…
E poi sono stati loro (una delle mostruosità più grandi) ad accettare che il terrorismo non consistesse solo nel piazzare bombe o sparare alla gente, ma che qualsiasi cosa potesse essere chiamata terrorismo, se ritenuto opportuno. Un giornale, un concerto musicale, una festa, una canzone o un rap, uno spettacolo teatrale, un partito politico, un’associazione…
Nello specifico, sono stati loro ad accettare che lo statuto di Pasqual Maragall, uno di loro, fosse pericoloso e che bisognava “piallarlo”. Ricordate Alfonso Guerra come se la spassava (lo abbiamo piallato per bene) mentre ci prendeva in giro?
E furono loro ad accettare che il Parlamento della Catalogna non avesse il diritto di legiferare liberamente, in base alla volontà della popolazione.
E sempre loro – Pedro Sánchez in persona – resero possibile l’applicazione dell’articolo 155, annullando “de facto” l’autonomia catalana, accettando la proposta di un PP che non avrebbe osato fare una roba del genere da solo. Sono stati anche quelli che manifestavano a braccetto con Vox e il PP per le strade di Barcellona.
E ancora, loro hanno mantenuto in carcere i prigionieri catalani e l’esilio (più giorni Pedro Sánchez rispetto a Mariano Rajoy).
Si, sono stati proprio loro, in particolare l’infame Grande-Marlaska, a inventare l’idea che il processo di indipendenza della Catalogna fosse terrorismo. O forse non ricordiamo più quell’intervista pubblicata dal giornale “La Razón”, in cui arrivò a difendere che c’era stata più violenza in Catalogna che nei Paesi Baschi?
Tutto questo enorme insieme di errori storici, e altro ancora, è ciò che li perseguita e ciò per cui ora pagheranno. Trascinati ancora da un’indigenza mentale ormai leggendaria. Smantellare la manovra dei giudici prima di martedì sarebbe facile quanto eliminare dalla legge ogni riferimento al reato di terrorismo. Il che dovrebbe essere molto semplice da spiegare in quanto, che senso ha mettere il terrorismo come linea rossa per un’amnistia, se si è d’accordo che non ce n’era?
Come potete immaginare, ormai non mi importa cosa succederà o potrebbe succedere al PSOE. Ma ammetto che mi interessa perché, sicuramente, quanto più si consumerà nel proprio falò, sarà meglio per tutti. Perché sarà illuminante. Per noi catalani, intendo.
Cioè, insomma, se tutto questo finirà come sembra andrà a finire, in poche settimane avremo superato una tappa che, nel precedente tentativo di raggiungere l’indipendenza si protrasse per decenni. Ora avremo la conferma definitiva che in Spagna non esiste democrazia né giustizia possibile per i catalani.
E che, di conseguenza, qualunque sia il prezzo dell’indipendenza e dell’unilateralismo, sarà sempre più conveniente rispetto a questa continua minaccia violenta che non finisce mai, rispetto a questo eterno girare a vuoto senza risultato, rispetto a questa sottomissione alla tirannia.
Tanto, se alla fine devi pagare come terrorista, qualsiasi cosa tu faccia…
* traduzione Àngels Fita – AncItalia
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