COMUNICATO STAMPA
L’Assemblea Nazionale Catalana (ANC) chiede spiegazioni a Europol per aver incluso il movimento indipendentista catalano in un rapporto sul terrorismo in Europa e chiede una rettifica
PUBBLICATO IL 27/07/2023
L’Assemblea ha inviato una comunicazione alla direttrice di Europol (Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto), per esprimere la preoccupazione di questo ente in merito al contenuto dell’ultimo rapporto di tale agenzia sulla situazione e le tendenze del terrorismo, che definisce il movimento indipendentista catalano come terrorista.
La presidente dell’Assemblea Nacional Catalana, Dolors Feliu, ha inviato una lettera Catherine De Bolle, direttrice esecutiva di Europol, l’istituzione europea che ha incluso i movimenti indipendentisti baschi e catalani nel suo rapporto 2023 sulla situazione del terrorismo in Europa (TE-SAT 2023) pubblicato il mese scorso. Feliu ha espresso il rifiuto da parte dell’assemblea delle informazioni pubblicate e ha chiesto il ritiro del contenuto criminalizzante sul movimento indipendentista catalano.
Nella sezione “Terrorismo etno-nazionalista e separatista”, il rapporto indica che “in Spagna, i separatisti catalani e baschi sono attualmente i più attivi e violenti nella scena separatista spagnola”. Sottolinea inoltre, in una sezione dedicata al terrorismo di sinistra e anarchico, che nei Paesi Baschi e in Catalogna c’è una “sovrapposizione tra estremisti di sinistra e separatisti” soprattutto “per quanto riguarda le motivazioni degli attentati”.
Nella sua lettera, Dolors Feliu ha evidenziato la natura non violenta del movimento indipendentista catalano contemporaneo, che “difende il diritto della Catalogna all’autodeterminazione attraverso mezzi democratici e iniziative protette nel quadro dei diritti di libertà di associazione, libertà di espressione e partecipazione politica”.
Vari enti e organizzazioni senza scopo di lucro hanno sottolineato la non violenza e la qualità pacifica e democratica del movimento indipendentista catalano. Nel giugno 2021, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa approvò una risoluzione sulla repressione delle autorità spagnole contro l’indipendenza catalana, in cui si affermava che “è indiscutibile che nessuno dei rappresentanti politici […] ha mai incitato alla violenza. Al contrario, viene riconosciuto, anche dal pubblico ministero, che avevano chiesto ai manifestanti di astenersi da qualsiasi atto violento”.
Come rilevato nella comunicazione della Presidente dell’Assemblea, la tendenza dello Stato spagnolo a utilizzare il terrorismo per delegittimare, mettere a tacere e perseguitare il dissenso politico democratico è molto preoccupante. Già nel 2018 Amnesty International aveva denunciato che le autorità spagnole utilizzavano le leggi antiterrorismo per limitare la libertà di espressione, un fatto che ha un effetto paralizzante sulla società civile e rappresenta una minaccia per l’esercizio dei diritti fondamentali. Anche altre organizzazioni internazionali come Fair Trials o EuroMed Rights hanno messo in guardia da questa deriva e dai rischi che comporta per la democrazia.
Secondo il vicedirettore esecutivo di Europol, Jean-Philippe Lecouffe, l’agenzia europea “verifica la veridicità” dei dati che i governi europei forniscono loro prima di pubblicarli nel rapporto. Per questo l’Assemblea ha chiesto spiegazioni su quali meccanismi e processi siano stati utilizzati per avvalorare queste accuse, dando per scontate le informazioni fornite dalle autorità spagnole che qualificano il movimento indipendentista catalano come violento. E in questo senso, come sottolinea la lettera, il fatto che un’agenzia europea come Europol includa il movimento indipendentista catalano in un rapporto su minacce terroristiche può avere effetti criminalizzanti dannosi. In quanto ciò rappresenta una seria minaccia per la democrazia e mette in pericolo diritti come la libertà di espressione, di riunione e di associazione pacifica compromettendo quanto detto nell’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che vieta la discriminazione basata sull’appartenenza a una minoranza nazionale e sull’opinione politica.
In quanto organizzazione indipendentista civile più grande e rappresentativa della Catalogna, l’Assemblea Nazionale Catalana (ANC) si sente direttamente interpellata dal contenuto criminalizzante pubblicato nel rapporto Europol. Per questo motivo, l’organizzazione ha richiesto l’accesso alle informazioni fornite dalle autorità spagnole che, presumibilmente, collegano il movimento indipendentista catalano con il terrorismo, nonché la rimozione di tali informazioni dal rapporto.