Sánchez ha commesso troppi errori

Sánchez ha commesso troppi errori per chiedere qualcosa a Puigdemont, adesso

 

 

Il PSOE è dalla parte sbagliata dal 2017. Tra democrazia e repressione, tra politica e violenza, il PSOE ha sempre scelto repressione e violenza e, inoltre, ha fatto questa scelta per sostenere PP, Ciudadanos e Vox

Vicent PartalVilaweb.cat – Editoriale –

24.07.2023 – 21:40

 

 

 

Il presidente Puigdemont e Pedro Sànchez in un incontro a Barcellona, l’anno 2016

 

 

Dopo l’euforia della notte elettorale, PP e PSOE si sono risvegliati alla realtà. Il PP sognava di poter riconciliare Vox con il PNB (basco) vicino a sè, una pretesa quasi impossibile. Ma il fatto è che neanche i socialisti potranno governare, a meno che “Junts per Catalunya” non glielo permetta.

 

E “Junts” voteranno sicuramente contro una possibile investitura di Feijóo. Ma tutto fa pensare che voterà anche contro una possibile investitura di Pedro Sánchez, costringendo così a una nuova convocazione elettorale. Questa è l’ipotesi più probabile, anche se alcuni a Madrid sperano che il partito di Puigdemont finisca per cedere per paura di quello che diranno.

 

Non capiscono due cose. La prima è che nessun governo spagnolo può offrire qualcosa di personale al presidente Puigdemont, che non ha mai presentato il suo esilio come una decisione individuale, ma come un’azione politica. Se vuole i voti di “Junts”, Sánchez dovrà mettere sul tavolo cambiamenti politici fondamentali per risolvere democraticamente il problema catalano.

 

Ed ecco la seconda cosa che non capiscono, o non vogliono capire: gli errori del passato contano e fanno male. E il PSOE è dalla parte sbagliata dal 2017. Tra democrazia e repressione, tra politica e violenza, il PSOE ha sempre scelto repressione e violenza e, inoltre, ha fatto questa scelta per sostenere PP, Ciudadanos e Vox. Sono loro, quindi, che devono rettificare per primi.

 

E comunque, anche se lo facessero, sarà proprio difficile per loro, perché l’elenco delle offese è infinito e ultimamente è solo aumentato. Proprio ieri l’europarlamentare Clara Ponsatí è stata arrestata illegalmente a Barcellona e la procura spagnola ha chiesto l’arresto del presidente Puigdemont e di Toni Comin. E solo poche settimane fa il PSC (partito socialista catalano) insieme a Sumar hanno concordato con il PP – sì, con il PP – di rubare il comune di Barcellona a “Junts”. Invocare in queste condizioni lo spettro del pericolo contro la democrazia e la coerenza ideologica ha ben poca credibilità.

 

Comunque sia, la situazione di stallo che sta vivendo la Spagna non è nata dal nulla, ma è il risultato della nefasta testardaggine del PP e del PSOE nel rifiutarsi di accettare le conseguenze dell’esercizio della democrazia in Catalogna. Ancora di più: dell’ostinazione di PP e PSOE a credere che nell’Europa del XXI secolo un problema politico di dimensioni così enormi come quello catalano possa essere risolto con la violenza, con la repressione, con la prigione e l’esilio. Questo è l’errore fondamentale che oggi perseguita a Pedro Sánchez, la conseguenza di questi sei anni in cui il PSOE non è stato dalla parte del dialogo e della normalità democratica, ma dalla parte dell’imposizione e dell’autoritarismo.

 

* traduzione  Àngels Fita – AncItalia

https://www.vilaweb.cat/noticies/sanchez-ha-comes-massa-errors-com-per-demanar-ara-res-a-puigdemont/

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