L’Onu condanna la Spagna per aver violato i diritti politici del presidente Puigdemont
VilaWeb.cat – 18.05.2023
- Il Comitato per i diritti umani condanna la sospensione di Puigdemont e afferma che va contro “l’essenza del governo democratico”
Nuovo manrovescio da parte dell’Onu nei confronti dello Stato spagnolo per la repressione dell’indipendentismo catalano. Il Comitato per i Diritti Umani ha condannato la Spagna per aver violato i diritti politici del presidente Carles Puigdemont quando si decretò la sospensione da deputato nel 2018 senza motivi “ragionevoli e oggettivi”. In tal senso, ricorda che «la sospensione eccezionale delle pubbliche funzioni» disposta prima della condanna giudiziale deve soddisfare «requisiti più severi di quelli applicati dopo la condanna». Il comitato dà ora allo Stato un termine di 180 giorni per adottare le misure necessarie e rendere pubblica la sentenza. “Lo Stato ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per evitare che simili violazioni vengano commesse in futuro”, afferma.
Secondo il parere emesso, lo Stato spagnolo ha violato l’articolo 25 del Patto internazionale sui Diritti Civili e Politici, vale a dire il diritto di candidarsi ed essere eletto alle elezioni e di agire come rappresentante pubblico. “È l’essenza del governo democratico”, afferma il comitato, che aggiunge: “Tutti i cittadini hanno il diritto di partecipare alla gestione degli affari politici direttamente o attraverso rappresentanti liberamente eletti”.
Quindi, il parere non solo attesta che sono stati violati i diritti di Puigdemont, ma conferma anche che sono stati violati quelli dei cittadini che lo hanno votato alle elezioni del 21 dicembre 2017. Parimenti, sull’investitura fallita del gennaio 2018, il comitato ritiene che i suoi diritti non siano stati violati quando hanno stabilito il requisito di parteciparvi di persona.
“La forza dell’esilio lascia in evidenza lo Stato”: reazioni alla risoluzione Onu su Piugdemont
La causa “Puigdemont vs. Spagna” è iniziata nel marzo 2018, quando il team legale del presidente, guidato dall’avvocato Ben Emmerson e supportato da Josep Costa, Gonzalo Boye, Neus Torbisco-Casals e Nico Krisch, ha presentato la richiesta davanti al Comitato per i Diritti Umani.
Solo pochi mesi fa la giustizia europea si è pronunciata con chiarezza sui mandati di arresto europeo degli esiliati. La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che una richiesta di estradizione può essere respinta se la persona ricercata appartiene a un “gruppo di persone oggettivamente identificabile” e, in virtù di questa condizione, vi è il rischio di una violazione dei loro diritti umani.
Non è la prima volta che l’Onu si esprime sulla situazione repressiva nei confronti dei catalani. Il Gruppo di Detenzioni Arbitrarie chiese il rilascio dei prigionieri politici e lo stesso Comitato per i Diritti Umani ha condannato lo Stato spagnolo per aver violato i diritti politici di Oriol Junqueras, Josep Rull, Jordi Turull e Raül Romeva, quando furono sospesi come deputati dopo le elezioni del 21 dicembre 2017.
D’altra parte, la commissione ha allo studio anche un’altra causa per gli impedimenti e le coercizioni della Corte Costituzionale spagnola per impedire l’investitura di Puigdemont. Lo ha presentato l’ex vicepresidente del parlamento Josep Costa a seguito delle minacce di azioni penali, anche carcerarie, ricevute da parte del governo spagnolo e dalla Corte Costituzionale.
Il Comitato per i Diritti Umani ha una giurisdizione paragonabile a quella della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ed emette sentenze vincolanti per lo Stato spagnolo, in quanto dal 1977 è firmatario del Patto Internazionale dei Diritti Civili e Politici .
*traduzione Àngels Fita – AncItalia
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