BASTA !
Il governo spagnolo prende in giro ancora una volta la Catalogna ed esegue solo il 35% dell’investimento previsto, mentre annaffia Madrid con una pioggia di milioni che quasi raddoppia le previsioni
Jordi Goula —VilaWeb.cat- Opinione
31.05.2022
“Sono dati davvero sorprendenti, tristi e deludenti, e devo dire che oggi ci sono molte ragioni per volere che la Catalogna sia un nuovo Stato in Europa. Molte ragioni. Purtroppo nelle ultime settimane abbiamo tutti accumulato diversi motivi per essere più convinti. Ma devo dire una cosa: la ragione economica e la ragione fiscale sono tra le più potenti, perché è sanguinoso, persistente e umiliante per i cittadini e per le imprese catalane che ci sia questo permanente disprezzo dello Stato nei confronti della Catalogna”. Un consigliere (ministro catalano di economia) Giró, arrabbiato, ha reagito in questo modo alla pubblicazione dei dati per l’esecuzione del budget di investimento fatto in Catalogna.
Lo capisco perfettamente. Mi ha anche infastidito leggere i dati, cosa che purtroppo di solito faccio ogni anno in queste date. Quello che hanno fatto, anche quest’anno, è semplicemente vergognoso. Mi sembra un insulto essere l’ultima di tutte le comunità dello stato in percentuale di esecuzione. Mi sembra un’umiliazione che il 35% effettivamente versato in Catalogna diventi il 184% a Madrid. Mi sembra indecente che la cifra che finalmente è arrivata qui sia un terzo di quella presa da Madrid, quando nel contributo al PIL statale entrambe le comunità si aggirano intorno al 19%. Trovo scandaloso che il volume degli investimenti che è arrivato qui sia inferiore del 23% rispetto all’anno precedente e che a Madrid aumenti del 70%. E mi sembra decisamente una beffa che il peso dell’investimento effettuato sul totale dell’investimento regionalizzabile sia così diverso: solo il 9% nel caso della Catalogna e il 25,5% nel caso di Madrid.
Cosa si può dire? I numeri cantano e non ingannano. Non dovrebbe sorprenderci, perché sono anni che suona la stessa musica. Ed è sorprendente che qualcuno creda ancora alle promesse del governo spagnolo. Cos’altro deve succedere? Con la disparità nel trattamento degli investimenti, scelgono chiaramente di andare contro lo sviluppo più rapido che le nostre aziende potrebbero avere e favorire, in modo schiacciante, i dintorni di Madrid, per continuare la consueta politica di centralizzazione. Non so se quelli di noi che scrivono di economia sono in grado di far capire alla gente quanto sia importante – e sarà – questo fatto ripetuto per il futuro della nostra società. Dopotutto, sono i nostri soldi che inviamo sotto forma di tasse! Forse non siamo in grado di spiegarlo in modo chiaro e le persone continuano a vedere l’economia come una cosa lontana. O forse per qualcuno è motivo di riflessione …
In questo senso, il mio grado di rabbia è salito di livello stamattina quando ho letto l’editoriale di un quotidiano catalano. La tesi dell’editorialista è che qui abbiamo un problema perché non facciamo gli investimenti abbastanza bene. Trascrivo una frase: “Mentre nella comunità di Madrid, come in molte altre comunità autonome, l’investimento programmato nel bilancio statale viene eseguito in modo rapido ed efficiente, in Catalogna sta crollando”. È colpa nostra, allora! Con questo modo di vedere la questione, rimango basito. Se in Catalogna pensiamo che non ci sia un piano pensato per strangolarci e che tutto sia colpa della nostra inefficienza, non posso dire altro. Ma allora dovremmo buttare via le statistiche? Che ognuno guardi i numeri degli ultimi anni e pensi quello che vuole.
Diamo un’occhiata al comportamento delle società statali e al grado di esecuzione del loro investimento in Catalogna, secondo una nota approvata ieri sera dalla Camera. Vedremmo che non si adatta bene all’argomento dell’editore menzionato. Se focalizziamo l’analisi sulle società statali con il maggior peso di investimento, possiamo notare che le percentuali di investimento effettivamente eseguite rispetto al budget in Catalogna hanno livelli piuttosto bassi; e spiccano ADIF (23,9%)* e ADIF-Alta Velocità (4,6%)*. Se torniamo al confronto con la Comunità Autonoma di Madrid, i dati percentuali di esecuzione sull’investimento preventivato nel 2021, spiccano del 229% per il Gruppo Renfe-Operadora*, rispetto al 34,6% della Catalogna, e ADIF-alta velocità ha eseguito a Madrid il 105% del previsto! Non ci sono commenti?
Secondo il consigliere (ministro) Giró c’è un elemento particolarmente rivoltante. Dice che la Catalogna è passata dall’essere il territorio in cui era stato promesso il maggior numero di investimenti ad essere il più basso per investimento eseguito. “E voglio ricordarvi che, in particolare, ci sono tre società dello stato controllate indirettamente da persone del governo spagnolo, come Renfe, Adif e i Porti dello Estato, dove il grado di investimento è compreso tra il 15% e Il 34% di quello che avevano promesso ”. Vorrei fare un po’ di memoria e ricordare la grande quantità di insulti che una parte della stampa di Madrid dedico al governo spagnolo e, di conseguenza, alla Catalogna, “per il trattamento speciale in termini di investimento che il presidente Sánchez ci ha riservato”. E non è uno scherzo, anche se ne ha tuta l’aria.
Non so cosa diranno ora questi media, vista la realtà cose. Probabilmente niente o molto poco. E la gente rimarrà con quei titoli di giornale di allora, quando dicevano che la Catalogna era la grande beneficiaria. E se, diranno che a Madrid fanno tutto molto meglio, pagano meno tasse e crescono più di noi per merito loro. Non hanno scrupoli. La signora Ayuso (presidente della comunità di Madrid) disse nel Parlamento spagnolo, in dicembre 2020: “Il nazionalismo catalano crolla e hanno bisogno di tirar su lo spauracchio madrilegno e in realtà non fanno altro che rubare al resto degli spagnoli”. E come se niente fosse.
Umiliati e per di più insultati. E questo, dopo aver pagato tutto quello che paghiamo allo Stato spagnolo. Da parecchio ormai mi chiedo per quanto tempo i catalani avranno la pazienza di continuare a pagare e tollerare questo costante disprezzo.
*ADIF e RENFE sono le grandi imprese del trasporto su rotaie
* traduzione AncItalia
https://www.vilaweb.cat/noticies/ja-hi-ha-prou-pindola-goula/