Un movimento messo fuori legge
“Se lo Stato è capace di permettersi tanti eccessi, è in buona misura per il potere che ha, ma soprattutto, per le sue debolezze”.
Jordi Cabré – ElMon.cat – 12.05.2022
La fortuna di non avere uno stato è che non devi comportarti come uno stato: ecco i limiti che la Spagna deve affrontare con il Catalangate, che sono gli stessi limiti con cui deve far fronte con la causa degli esiliati o con tutti gli eccessi repressivi: ci sono cose che uno Stato democratico semplicemente non può fare senza diventare una vergogna per l’Europa. Il movimento indipendentista non ha questi limiti, sebbene ne ha altri. Ad esempio, poter gestire unicamente una Comunità Autonoma (governata dalle leggi statali) è un limite, ma avere alle spalle un movimento popolare invece permette di fare delle belle cose, curiose e (tra l’altro) legali come indire un referendum o bloccare l’ingresso di un aeroporto.
E in questa guerra di limiti, è lì che si trovano la soluzione e la zona di mezzo, il varco attraverso il quale una parte o l’altra può vincere alcune battaglie, o perderle. La forza del leone e la forza della gazzella sono le stesse. Ma ora si aggiunge un altro problema: mentre l’indipendentismo non è stato formalmente ilegalizzato perché sarebbe uno scandalo (solo esplicitamente proposto da VOX),pero lo è stato di fatto. E quindi stiamo parlando di qualcosa d’altro.
Impedire che un presidente votato a maggioranza venga eletto equivale a mettere fuori legge un partito, o un modo di pensare. Usare giudici, Commissioni elettorali e Corti dei conti per rendere impossibili le vite (o le libertà) di politici e attivisti è un abuso di potere e probabilmente una frode alla legge, ma una volta subito questo torto non resta che andare in appello o disobbedire. In ogni caso, di fatto, equivale a bandire un movimento. Spiare individui, politici e non, così come i loro avvocati nel bel mezzo di una causa in corso, e farlo in massa e indiscriminatamente, equivale esattamente a mettere fuori legge un intero movimento.
Di fronte a tutti questi abusi, l’indipendentismo ha scelto prima di ribellarsi e poi di stancarsi. È chiaro che gli strumenti della gazzella non potranno svilupparsi fino a quando non cambierà il quadro, sia legale, mentale, politico o spirituale, cioè fino a quando i dadi non saranno tratti di nuovo. Può volerci molto tempo, oppure può volerci meno: dipende in gran parte dagli eccessi del leone, che, ammettiamolo, ora ha buon gioco da sfruttare, ma dipende anche da come la gazzella si dimostri di nuovo agile.
Ora che il movimento indipendentista non può muoversi come prima, sta a lui approfittare non solo degli eccessi antidemocratici dello Stato, che in fondo è quello che fanno gli avvocati, ma anche sfruttare al meglio quella parte democratica di cui può ancora disporre, vale a dire, di usare a proprio favore le formalità di un stato “democratico, sociale e di diritto”. Questo non ha nulla a che fare con la “gestione del frattempo” ma invece nel cercare di recuperare delle posizioni perse. Muscolare. Cercare spazi di libertà. Essere creativi. Essere migliori, proporre idee fattibili e soprattutto non lanciare proposte che finiscono per essere una bugia.
Non accettare patti a tutti i costi, non perché il dialogo sia cattivo (o la strategia sbagliata), ma perché deve avere un senso e non può finire per esacerbare la depressione generale. Molto probabilmente ci sarà un secondo scontro, quindi ha perfettamente senso rafforzarsi all’interno delle mura. Se non ti rafforzi nella gabbia, la gabbia finirà per annegarti o rattristarti. E mentre alcuni di questi muri potrebbero crollare per essere più fragili di quanto sembri. Ciò sarà inutile se il movimento (partiti compresi , se aggiornati) non si farà trovare agile e forte. Una cosa da tenere a mente è che se lo Stato crede di potersi permettere tali eccessi è in gran parte per i suoi punti di forza ma, soprattutto, per le sue debolezze. Perché è spaventato a morte. Perché sa come noi che anche quando tutto sembra disperatamente silenzioso, la gazzella semplicemente fa finta di essere morta.
* traduzione AncItalia
https://elmon.cat/opinio/un-moviment-illegalitzat-422027/