La Corte di giustizia europea accoglie l’iniziativa europea per la tutela delle minoranze nazionali

La Corte di giustizia europea accoglie l’iniziativa europea per la tutela delle minoranze nazionali

 

L’obiettivo principale dell’iniziativa è garantire che le minoranze nazionali abbiano accesso ai fondi di sviluppo regionale dell’UE

 

redazione   VilaWeb.cat  20.01.22

 

La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha confermato la decisione della Commissione europea di registrare il Minority Safepack, un’iniziativa dei cittadini europei (ECI) che cerca di proteggere la capacità amministrativa delle minoranze nazionali in Europa e garantire la promozione delle competenze  della diversità linguista e culturale dell’Unione. In particolare, questo ICE ha l’obiettivo principale di garantire l’accesso delle minoranze nazionali, anche a quelle che non hanno riconosciuto il diritto di autonomia all’interno dello Stato in cui si trovano, ai fondi di sviluppo regionale dell’UE.

Questo nuovo meccanismo consentirà quindi alle minoranze nazionali di aggirare i meccanismi dello Stato nell’accesso a questo tipo di fondi, potenziando così la propria capacità amministrativa e potere di autogestione in un contesto sovrastatale. Si tratta di un’iniziativa sostenuta da enti del Paese come il Consiglio della Repubblica¹ e l’ANC (Assemblea Nacional Catalana), che già nel 2018 presentarono un ICE per chiedere di sanzionare la Spagna ai sensi dell’articolo 7 del Trattato UE, che prevede delle sanzioni degli Stati membri per  violazione di valori europei fondamentali come i diritti umani o lo stato di diritto. Una proposta bloccata dalla Commissione Europea.

L’iniziativa Minority Safepack nasce nel 2013 per volere dei siculi, un’etnia di lingua ungherese che vive principalmente in Transilvania, territorio oggi confinante con la Romania. Secondo i promotori, l’obiettivo dell’iniziativa è “spingere l’Ue a migliorare la tutela delle persone appartenenti a minoranze nazionali e linguistiche e a rafforzare la diversità culturale e linguistica nell’Unione adottando una serie di atti legislativi”. Nello stesso anno, la Commissione europea lo respinse, sostenendo di non avere poteri per proteggere le minoranze nazionali. Gli organizzatori dell’iniziativa impugnarono la decisione alla Corte di giustizia, la quale annullava la decisione della Commissione  nel 2017. Mesi dopo, la Romania  presento ricorso chiedendo l’annullamento di questa nuova impugnazione, ma la Corte di giustizia fini per respingerla nel 2019, costringendo la Commissione a prenderne atto. La Corte sostiene che “in termini giuridici, gli atti dell’Unione possono riguardare anche il rispetto dei diritti delle minoranze, nonché la diversità culturale e linguistica”. Questo è il motivo per cui la Corte ritiene che “la proposta dell’ICE non sia palesemente al di fuori della giurisdizione della [CGUE]”.

La proposta ha ricevuto un milione di firme in tutto il continente europeo in un anno, soglia alla quale la Commissione europea è obbligata a tenerne conto. L’iniziativa è stata discussa nella sessione plenaria del Parlamento europeo il 14 dicembre e tre giorni dopo è stata finalmente approvata dalla Camera.

¹  Consell de la República, organismo politico creatosi nell’esilio e attualmente presieduto dal presidente Puigdemont

 

* traduzione  AncItalia

https://www.vilaweb.cat/noticies/tjue-admet-iniciativa-europea-proteccio-minories-nacionals/

 

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