L’indipendentismo inonda le piazze della Catalogna per la libertà del presidente Puigdemont
ElNacional.cat – Marta Sánchez
Barcelona, Venerdì, 24 Settembre 2021
Un misto di euforia e indignazione inonda la Catalogna. Il presidente Carles Puigdemont è uscito dal carcere, sí, ma questo non fa dimenticare alla società civile che ieri è stato arrestato ad Alghero. Per questo motivo, migliaia di manifestanti si sono concentrati davanti ai municipi de molti comuni della Catalogna per protestare contro la repressione dello stato spagnolo verso l’indipendentis (allo stato attuale, più di 3.400 persone sono state arrestate e/o accusate a vario titolo nei tribunali spagnoli).
Protesta a Barcellona
Una delle più grandi proteste ha avuto luogo nella capitale catalana. Nel pomeriggio di venerdì, un centinaio di persone ha iniziato una marcia indetta dal CDR-Jardinets de Gràcia, ha costretto a bloccare l’Av. Diagonal e ha proseguito per le strade della città, per arribare fino alla piazza Sant Jaume (sede del governo catalano) per unirsi alla manifestazione indetta davanti al Comune di Barcellona, sito in fronte al palazzo del governo catalano), dall’associazione AMI (Associazione dei Municipi per la Independència) con il sostegno di enti e associazioni come Òmnium Cultural, l’Assemblea Nazionale Catalana (ANC) e il Consiglio per la Repubblica.
Durante la manifestazione, che si è svolta senza incidenti, si lanciavano proclami in favore dell’indipendenza e a sostegno del Presidente della Generalitat, Carles Puigdemont. Lungo il percorso, molte decine di persone si sono unite alla protesta fino al raggiungimento della Piazza Sant Jaume.
“Un punto di svolta”
Poco dopo, si sono unite alle oltre 2.000 persone che erano già là. Si sono sentiti grida chiedendo la totale libertà del presidente Puigdemont e anche contro il tavolo di dialogo aperto con il governo spagnolo (ritenuto una farsa).
Uno dei partecipanti era il presidente di Òmnium, Jordi Cuixart, incarcerato per molti mesi e recentement indultato dalla Spagna, che ha chiesto al governo spagnolo di “fermare la repressione e lasciar tornare gli esiliati” se veramente vogliono trattare con la Catalogna. “In caso contrario, non ci può essere alcun negoziato”, ha stabilito.
Inoltre, pochi minuti prima, in un comunicato al canale TV3, Cuixart aveva parlato “dell’arresto illegale” del presidente come di “un punt di svolta”. “Speriamo che, per i politici catalani, questo serva perché ci sia più unità di azione”, ha detto.
Tarragona
Uno scenario molto simile a quello visto a Tarragona, dove si sono radunate oltre 400 persone. Nell’ultimo giorno dei festeggiamenti per Santa Tecla, la piazza della Font è stato il punto d’incontro di centinaia di persone che hanno chiesto “la fine della persecuzione politica” dell’indipendentismo.
La presidente di Òmnium Cultural della zona, Rosa Maria Codines, ha detto “che il popolo è arrabbiato” e ha sottolineato che le mobilitazioni continueranno a breve termine. Alla manifestazione pacifica in cui sono stati ripetuti slogan indipendentisti e a sostegno di Puigdemont, sono intervenuti anche diversi politici di Tarragona.
Manresa
Ci spostiamo a Manresa, dove circa mezzo migliaio di persone si sono radunate questo venerdì nella Piazza Major convocati anche dall’Assoociazione di Municipi per l’Indipendenza (AMI) e con il sostegno di enti indipendentisti, abbiamo potuto ascoltare grida come “Puigdemont, il nostro presidente” e “independenza”.
Alla protesta hanno partecipato anche membri del governo del Comune di Manresa insieme alla delegata del governo per la Catalogna centrale, Rosa Vestit. Durante la concentrazione, in cui sono stati letti tre manifesti di denuncia dei fatti, è stato lanciato un appello ai cittadini per andare a Barcellona per manifestare domenica. Si è concluso con il canto del inno catalano “el Cant dels segadors” (la canzone d ei mietitori).
Girona
Nel caso di Girona, sono circa un migliaio le persone radunate. Gli assistenti hanno gridato “Puigdemont, il nostro presidente” e il portavoce della formazione “Girona Vota”, Sergi Font, ha assicurato che la città attende il presidente “con le braccia aperte”: “Presidente, speriamo di vederla presto a casa” (Puigdemont era stato sindaco di questa città).
Font ha anche detto che la città a risposto in massa all’appello –rivolto a tutti i comuni della Catalogna- e che questo dimostra che “l’indipendenza non si è persa e che il cammino e la lotta continuano”. “Vogliono farci provare paura ma mostriamo loro che non ne abbiamo e che reclamiamo la fine della repressione di questa presunta giustizia spagnola”, ha aggiunto Font.
Catalogna Centrale
La protesta si è ripetuta in molti municipi della Catalogna Centrale. In città come Igualada e Vic centinaia di persone si sono radunate.
E molte altre manifestazione sono state un grande successo, come quella di Vilanova i la Geltrú oppure Mataró.
Anche a Perpignano (città della Catalogna del Nord, ora in Francia), si sono radunate moltissime persone davanti al Consolato spagnolo.
Domenica 26 settembre è stata convocata una grande manifestazione a Barcellona, nella Piazza Catalogna.
* traduzione Àngels Fita – AncItalia