L’ANC denuncia davanti a 57 paesi lo spionaggio e la persecuzione della Spagna

 

L’ANC denuncia davanti a 57 paesi lo spionaggio e la persecuzione della Spagna

 

di  Marc Gonzàlez     ElNacional.cat    14 liglio 2021

 

L’Assemblea Nacional Catalana (ANC, organizzazione indipendentista della società civile, N.d.T.),  ha denunciato davanti ai 57 paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) l’uso delle nuove tecnologie da parte della Spagna per reprimere, spiare e perseguire il movimento indipendentista catalano. «Pratiche che implicano una violazione di diritti umani quali la libertà d’espressione, la libertà di riunione e di associazione, e la partecipazione politica in forum digitali», ritiene l’organizzazione.

A lanciare l’accusa sono state Elisenda Paluzie, presidente dell’Anc, Bàrbara Roviró ed Erika Casajoana, segretarie nazionali, intervenendo alla conferenza  internazionale sui diritti umani dell’OSCE, Supplementary Human Dimension Meeting, dal titolo Tecnologie digitali e  diritti umani.

Elisenda Paluzie nel suo intervento ha denunciato le multe spropositate comminate dalle autorità spagnole agli indipendentisti in materia di protezione dei dati: «Negli ultimi anni il sistema giudiziario spagnolo ha comminato all’Assemblea Nacional  Catalana sanzioni per un valore di 290.000 euro per presunta infrazione della Legge di Protezione dei Dati in campagne che rientrano nell’ambito della sua attività come organizzazione della società civile».

 

Multe e spionaggio

In tal senso la Presidente dell’Assemblea ha sottolineato che «l’Agenzia spagnola di Protezione dei Dati è l’organo che, a livello internazionale, impone le multe più elevate, con un totale corrispondente alla metà di tutte le multe imposte nel primo trimestre del 2021».  Così la Paluzie ha denunciato che, come succede anche altrove, «le autorità spagnole distorcono e si servono della legislazione per perseguire l’attività democratica, in questo caso di organizzazioni che difendono il diritto all’autodeterminazione del popolo catalano».

Nel corso della conferenza la Presidente dell’Assemblea ha denunciato sia l’uso da parte delle autorità spagnole del programma spia ‘Pegasus’, utilizzato in passato per spiare a Barcellona l’ex presidente del Parlamento catalano  Roger Torrent e il leader d’ERC (Esquerra Republicana de Catalunya, partito catalano di sinistra e repubblicano, fautore dell’indipendenza, fondato nel 1931, N. d. T.) Ernest Maragall, sia il fatto che il  governo spagnolo abbia bloccato ogni indagine in merito.

 

Operazione Volhov

Dal canto suo la segretaria nazionale dell’Assemblea Erika Casajoana ha denunciato il «crescente numero di operazioni di polizia contro rappresentanti catalani, come ad esempio quella nota come Operació Volhov (realizzata dalla Guardia Civil il 28 ottobre del 2020 con una serie di detenzioni e perquisizioni in Catalogna, sulla base anche di un presunto coinvolgimento del Cremlino, interessato a destabilizzare la Spagna, N.d.T) nel corso della quale le forze di sicurezza spagnole fecero un uso illegale dei sistemi di spionaggio senza ordine giudiziario, vulnerando i diritti fondamentali e la dignità umana delle persone coinvolte».

«Le autorità spagnole – ha aggiunto – sono le uniche, insieme con quelle russe e cinesi, ad aver sollecitato la proibizione di applicazioni sulla piattaforma GitHub per ragioni di “sicurezza nazionale”». Si tratta di applicazioni, ad esempio Tsunami Democràtic (piattaforma online nata per coordinare la protesta contro la condanna degli attivisti catalani coinvolti nel referendum del 2017, inattiva dal gennaio 2020; N.d.T), usate dal movimento indipendentista catalano per organizzare proteste pacifiche.

Le tre rappresentanti dell’ANC hanno chiesto alle autorità spagnole di rispettare il diritto alla partecipazione politica dei rappresentanti catalani e della società civile. Hanno inoltre proposto a esperti dell’OSCE di visitare la Catalogna per esaminare in situ lo stato della violazione dei diritti.

 

Che cosa è l’OSCE?

L’organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) è una organizzazione internazionale costituita da 57 Stati con lo scopo di mediare fra i paesi in questioni  relative alla prevenzione e gestione di conflitti.

L’OSCE è riconosciuta come organismo regionale in base al capitolo VIII dello Statuto delle Nazioni Unite ed è formata da tutti i paesi dell’UE, dalla Russia, dai paesi dell’Asia Centrale, dalla Mongolia, dagli Stati  Uniti e dal Canada.

 

* traduzione  Raffaella Paolessi

https://www.elnacional.cat/ca/politica/anc-57-paisos-espionatge-persecucio-espanya_628985_102.html

 

 

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