14 Febbraio, una brutta notizia per la Spagna e per il governo spagnolo, dice ‘The New York Times’
Elnacional.cat – Lluís Bou – Barcelona. 19 febbraio 2021
Il The New York Times ha detto che i risultati delle elezioni catalane del 14 febbraio sono una brutta notizia per la Spagna e per la Moncloa (palazzo del governo), perché si aspettavano che “l’indipendentismo svanisse e invece sta guadagnando terreno”. “Per anni, il governo spagnolo ha disprezzato il movimento per l’indipendenza trattandolo come poco più di un soufflé, facile da gonfiare, ma che poi implode su se stesso. Ma il movimento non mostra segni di implosione a breve termine, nemmeno nel bel mezzo di una pandemia che ha ridotto le divisioni interne in altre zone dell’Europa”, ha indicato.
“Il coronavirus ha ridotto significativamente l’affluenza alle urne, ma il conteggio finale ha mostrato come i partiti indipendentisti ottengono la maggioranza dei voti [51%], un traguardo che era stato a lungo ambito”, ha manifestato. Il quotidiano parla con il portavoce dell’Assemblea Nazionale Catalana (ANC), Adrià Alsina, che afferma che la vittoria indipendentista (in voti e in seggi) “è un argomento in meno per chi è contro l’indipendenza”.
“La Spagna sperava che l’indipendentismo svanisse. Sta guadagnando terreno”, titola The New York Times
Il quotidiano sottolinea che la scommessa fatta dal presidente spagnolo, Pedro Sánchez, di spostare il Ministro della Salute, Salvador Illa, per portarlo a candidato in Catalogna, ha funzionato bene per il partito in quanto è il vincitore, ma non è abbastanza per governare. “Non ha ricevuto sufficienti voti per poter formare una coalizione di governo”, ha concluso, come già successe al partito Ciudadanos e la leader di allora Inés Arrimadas.
Cita anche le dichiarazioni del Ministro degli Esteri, Arancha González Laya, in cui affermava che dopo il 14 febbraio la situazione in Catalogna sarà più “comoda” dal punto di vista di Madrid, con “i partiti di sinistra e più moderati (PSC, ERC e Comuni) superando gli avversari”.
The New York Times non è così convinto. “E’ probabile che l’ala indipendentista moderata sieda alla presidenza (Pere Aragonès – ERC), ed è anche probabile che il partito più deciso di Carles Puigdemont, Junts per Catalunya, arribi a far parte del governo“, aggiunge. Il giornale parla in questo senso con il filosofo Josep Ramoneda, il quale afferma che “il movimento indipendentista è arrivato per restare”. “Prima o poi qualcuno a Madrid dovrà ammetterlo”, pronostica.