Spagna: 26 milioni di figli di puttana
Soldati spagnoli in pensione propongono un colpo di Stato e parlano di sparare a 26 milioni di figli di puttana (comunisti, indipendentisti, elettori di sinistra, sindacalisti, femministe, omosessuali e transessuali)
di Enric Casulleras/ Universitat de Vic 7 Dicembre 2020
Un gruppo di 73 soldati spagnoli in pensione ha inviato una lettera al re. Da quanto è emerso, propongono di prendere misure contro il governo, che definiscono «comunista, con il sostegno dei membri dell’ETA», organizzazione terroristica sciolta anni fa «e degli indipendentisti»; suggeriscono al Comandante Supremo delle Forze Armate di compiere un colpo di Stato -naturalmente, in nome del loro amore per la Spagna e della loro lealtà al monarca. Abbiamo anche appreso che questi 73 illustri uomini in uniforme condividono un gruppo WhatsApp, dove vengono scambiate proposte, come sparare a ventisei milioni di figli di puttana spagnoli o bombardare la sede dell’Assemblea nazionale catalana.
Se il re fosse una persona sana di mente,potrebbe provare a spiegare ai militari che la Spagna è forse qualcosa di più di una astrazione mentale; un Paese è territorio e paesaggi, ma è anche i suoi abitanti; potrebbe provare a fargli capire che se amano la Spagna, questo non include solo montagne, fiumi, città e paesi, ma anche le persone che ci vivono; e se hai l’idea di sparare a più della metà della popolazione, il Paese che ami non è il Paese reale. Ma molto probabilmente il re simpatizza con loro, poiché nelle occasioni solenni indossano tutti la stessa uniforme. La famiglia reale ha anche dimostrato il suo amore per la Spagna appropriandosi di fondi pubblici, evadendo le tasse e trasportando valigette piene di banconote in Svizzera.
Chi sono i 26 milioni di figli di puttana a cui i generali vorrebbero sparare? Non devi essere una lince per indovinare: tutti i catalani e baschi che vogliono un referendum sull’autodeterminazione; tutti i politici e gli elettori di sinistra, sindacalisti, femministe, omosessuali e transessuali; probabilmente anche tutti quelli che non vanno a messa per ascoltare le prediche sull’amore del prossimo nel Vangelo. Vorrebbero dimostrare questo amore sulla base di condanne a morte.
Sogni una Spagna senza 26 milioni di indesiderabili? C’è un modo più civile per sbarazzarsene: lasciare che i 26 milioni di figli di puttana smettano di essere spagnoli e organizzino la vita da soli, in una o più repubbliche indipendenti. In questo modo non dovrebbero più sopportare le loro sciocchezze femministe, socialiste o catalane. Ciascuno a casa sua, e risparmiamo polvere da sparo.
Tutto questo deve creare una certa perplessità nei Paesi civili dell’Europa. Nella penisola iberica è già consuetudine. La tradizione di bruciare gli eretici era profondamente radicata nella cultura spagnola sin dai tempi dell’Inquisizione; Tomás de Torquemada raccolse le confessioni sotto tortura e le usò come prove per condannare al rogo gli eretici. Il generale Ramón María Narváez y Campos, sdraiato sul letto di morte (1868), disse al prete che lo assisteva negli ultimi istanti: «Perdona i miei nemici? Ma se non ce l’ho! Li ho fatti fucilare tutti!» (E questo era del Partito moderato). Poco prima, il generale Baldomero Espartero aveva espresso l’opportunità di bombardare Barcellona ogni cinquant’anni.
Nel XXI secolo non ci sono stati progressi rilevanti.La Corte Suprema ha scambiato l’uniforme e i fucili con la toga e le sentenze, di conseguenza non spara: imputa reati inesistenti ai dissidenti e li condanna al carcere per sedizione. Mentre questo cronista scriveva queste righe, si è saputo che la Corte Suprema ha deciso di negare ai prigionieri politici catalani la possibilità di accedere ai permessi carcerari per andare a lavorare.
Questa è la Spagna che i militari amano. Come vogliono che milioni di catalani e baschi non vogliano liberarsene?
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