Uno dei militari che scrive al Re suggerisce di “fucilarne” 26 milioni
Elnacional.cat – Jordi Palme – Barcelona 2 de desembre de 2020
Il “rumore di sciabole” attorno alla figura del Re mette in discussione i presunti valori democratici della cupola militare, soprattutto di quei comandanti già in pensione che non sono soggetti all’obbligo di non esprimere delle opinioni politiche.
Il discorso ultranazionalista del partito Vox fa un grand’effetto su di loro, e anche sui militari attivi, – a giudicare dai risultati elettorali delle aree con popolazione militare – dovremmo stare all’erta per il fatto che i comandanti in pensione, una volta liberi di esprimere opinioni politiche, facciano discorsi così antiquati, spagnolisti e dove l’ammirazione per la dittatura franchista trasuda da ogni poro.
In questo contesto, nei giorni scorsi ci sono state segnalazioni di ALMENO due lettere indirizzate al re Filippo VI in cui si introietta il discorso dell’estrema destra e si cerca la complicità del monarca – che, lungi dal esautorarli, si limita a tacere – di fronte a un governo spagnolo che, a suo avviso, mette in pericolo la “coesione nazionale”.
Questo fine settimana siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di una lettera firmata da 73 ex-comandanti dell’esercito in pensione che definivano l’attuale governo spagnolo “social-comunista sostenuto da sostenitori dell’organizzazione ETA e da indipendentisti” ma in precedenza, un altro gruppo di ex-comandanti, in questo caso dell’Aeronautica Militare, membri della XIX Promozione dell’Accademia Generale Aeronautica, avevano già trasmesso prima una lettera al Parlamento Europeo e poi un’altra a Filippo VI dove esprimevano la loro preoccupazione per i rapporti del governo spagnolo con partiti “il cui scopo è la separazione di una parte del territorio della nostra Patria” e per “l’impossibilità di studiare lo spagnolo in altre regioni della Spagna”.
Il firmatario di questa lettera, a nome di alcuni suoi compagni, è stato il generale di divisione dell’Aeronautica Militare in riserva Francisco Beca Casanova, lo stesso che, secondo rivela il digitale “Infolibre”, partecipa attivamente a un gruppo di WhatsApp nominato XIX che riunisce i veterani di questa promozione e in cui aveva scritto messaggi di dubbio pedigree democratico.
Sempre secondo il citato digitale “Infolibre”, questi sono alcuni dei messaggi scritti da Beca:
– “Penso che fucilarne 26 milioni sarebbe poco !!!!!!!!”
– “Le manovre del 36′ (inizio della guerra civile spagnola) proporzionarono diversi anni di progresso anche se fu un brutto periodo per alcuni. La Spagna è piena di gente ingovernabile e l’unico modo possibile è acculturare la gente, cosa impossibile con la sinistra. E’ triste, ma è la realtà spagnola ”
– “Vista la situazione l’unico modo di fermarla è rimuovere il cancro !!!!!”
– “Non [furono le uniche rivolte] ma solo quelle di Primo de Rivera e quella dell’Irripetibile [riferendosi a Franco] portarono pace e prosperità in Spagna”.
– “La società spagnola è divisa, e attualmente i buoni sono più codardi dei cattivi. Non resta che ripetere (purtroppo) la storia”
– “Non voglio scoraggiarvi ma a parole ora non si può cambiare nulla.”
Secondo lo stesso “Infolibre”, Beca ha negato di aver scritto questi messaggi nonostante siano stati inviati dal suo cellulare.
* traduzione Àngels Fita – AncItalia