Le Nazioni Unite denunciano la Spagna ancora una volta per i prigionieri politici
Pubblicato il 16/09/2020
Il rapporto annuale del Gruppo di Lavoro sulla Detenzione Arbitraria ha preso atto della mancata attuazione delle raccomandazioni formulate nel 2019, che chiedevano l’immediato rilascio di sette dei nove prigionieri politici catalani.
Il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria ha pubblicato il suo rapporto annuale durante la 45a. Sessione del Consiglio dei Diritti Umani, che monitora i pareri emessi nel 2019 e sottolinea che la raccomandazione di liberare immediatamente i prigionieri politici catalani è stata disattesa da parte dello stato spagnolo.
Con la pubblicazione di questo documento, il Gruppo di Lavoro sottolinea ancora una volta il mancato riconoscimento dello Stato spagnolo nei confronti degli organismi internazionali per quanto riguarda la situazione in Catalogna, e la doppia morale che ostenta quando si tratta di rivendicare lo stato di diritto mentre ignora le prerogative del diritto internazionale come la difesa dei diritti umani, l’indipendenza della magistratura e la discriminazione per motivi politici.
I due rapporti sulla situazione dei prigionieri politici catalani pubblicati lo scorso anno chiedevano il loro rilascio immediato e denunciavano le violazioni dei loro diritti, compreso il diritto alla libertà di espressione, di manifestazione pacifica e di associazione, il diritto alla libertà e alla sicurezza della persona, libertà di pensiero, uguaglianza davanti alla legge, diritto di partecipare agli affari pubblici e, infine, la discriminazione per esprimere opinioni politiche favorevoli all’indipendenza della Catalogna. Inoltre, ha chiesto la riparazione del danno causato e un’indagine indipendente sulla detenzione arbitraria.
Il Gruppo di Lavoro ha inoltre affermato che tenere un referendum sull’indipendenza in Spagna non è illegale, ma fa parte delle espressioni legittime tutelate dai diritti di libertà di opinione e di espressione.
D’altra parte, il rapporto annuale rivela anche che lo Stato spagnolo ha chiesto una revisione della richiesta di rilascio immediato dei prigionieri politici, così come altri paesi noti per le loro violazioni dei diritti umani, come ora Arabia Saudita, Egitto, Tunisia, Marocco e Colombia. Il gruppo di lavoro ha risposto negativamente dovuto alla mancanza dei requisiti.
Nel 2019, il Gruppo di Lavoro ha emesso 85 pareri sulla detenzione di 171 persone in 42 paesi. La Spagna è l’unico paese membro dell’Unione europea incluso nel rapporto.
Questi pareri sono il frutto di un’iniziativa degli avvocati difensori dei prigionieri politici promossa dall’ANC – Assemblea Nazionale Catalana e da Òmnium Cultural nel 2018, che pretendeva ottenere la conferma che la loro custodia cautelare violasse i diritti fondamentali, sanciti dalla Dichiarazione universale dei Diritti Umani, sottoscritta anche dallo Stato spagnolo.
Il rapporto completo può essere visualizzato QUI
* traduzione Àngels Fita – AncItalia
https://assemblea.cat/nacions-unides-torna-a-assenyalar-espanya-pels-presos-politics/