L’Organizzazione delle Nazioni Unite dà un avvertimento allo Stato spagnolo per le violazioni dei diritti umani contro la Catalogna
Le Nazioni Unite hanno reso pubblico un rapporto che indica il significativo aumento nello Stato spagnolo di apologia dell’odio, vandalismo e criminalizzazione contro la minoranza catalana. Gli ha anche ricordato che ha l’obbligo di difendere i diritti fondamentali dei cittadini.
Il rapporto del relatore speciale per le minoranze delle Nazioni Unite, Fernand De Varennes, che riporta la situazione dei diritti civili, politici, sociali ed economici di varie minoranze come la catalana, la basca o la galiziana, denuncia l’apologia dell’odio, il vandalismo e la criminalizzazione esercitata dallo Stato spagnolo nei confronti della Catalogna. Ha inoltre affermato in modo molto forte, che lo Stato spagnolo ha “l’obbligo giuridico di proteggere i diritti dei cittadini, in particolare per quanto riguarda la libertà di espressione politica e deve difendere anche i diritti alla libertà di riunione, associazione e partecipazione alla vita pubblica”. Tutta una serie di diritti e libertà che vengono continuamente violati in Catalogna.
Durante la 43ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, De Varennes ha sottolineato la situazione della lingua catalana, in particolare per quanto riguarda l’uso limitato che ne fanno le amministrazioni, la giustizia e le forze di sicurezza. Concretamente, il rapporto denuncia l’articolo 231 della Legge organica della Magistratura, che fa riferimento al fatto che le lingue co-officiali possono essere utilizzate ogni qualvolta le parti non vi si oppongano ma nella realtà ciò non succede. Il relatore ritiene che ciò rappresenti un abuso rispetto al catalano. Ha voluto evidenziare in questo modo il continuo disprezzo che la lingua catalana subisce giorno dopo giorno. Parallelamente, ha elogiato il sistema catalano di immersione linguistica, riconosciuto internazionalmente, e ha avvertito il Governo spagnolo che bisogna evitare di tagliare le ore di lezione di lingua catalana.
D’altra parte, il relatore ha voluto sottolineare che lo Stato spagnolo non tiene conto della cittadinanza catalana quando prende decisioni che riguardano la Catalogna. In altre parole, non consente ai catalani di decidere su questioni che li riguardano direttamente.
Questo rapporto è stato pubblicato, in parte, grazie al lavoro svolto dall’Assemblea negli ultimi anni. Infatti, è stata una delle associazioni della società civile catalana che ha lavorato maggiormente a livello internazionale per mostrare le violazioni dei diritti commessi dallo Stato spagnolo. Ad esempio, ha presentato una denuncia al Gruppo di Lavoro sugli Arresti Arbitrari delle Nazioni Unite e ha partecipato alle sessioni ordinarie delle Nazioni Unite, specialmente nel contesto dell’Esame Periodico Universale in Spagna, svolte nel gennaio 2020.
Inoltre, a febbraio, la presidente dell’Assemblea, Elisenda Paluzie, ha incontrato la relatrice del gruppo di lavoro del Consiglio di Europa che indaga sulle violazioni dei diritti umani in Spagna e in Turchia contro i popoli della Catalogna e del Kurdistan rispettivamente, ed è stata in grado di segnalare i casi di repressione che sta vivendo il movimento indipendentista.
* traduzione Àngels Fita-AncItalia
L’ONU dona un toc d’atenció a l’Estat espanyol per les violacions de drets humans contra Catalunya