Dopo Junqueras, il rischio di una guerra di giudici

DIETRO LE QUINTE DI Bruxelles

Eurodeputati catalani: dopo Junqueras, il rischio di una guerra di giudici

Libération – Jean Quatremer, corrispondente a Bruxelles — 13 gennaio 2020

 

Il parlamentare catalano Oriol Junqueras a Madrid nel maggio 2019.

Photo Pierre-Philippe Marcou. AFP

 

L’indipendentisata catalano Oriol Junqueras non è più un parlamentare europeo, il presidente del Parlamento europeo ha deciso di conformarsi a una decisione della Corte suprema spagnola.

 

La storia dei parlamentari europei catalani continua, con grande imbarazzo dell’Unione Europea. Venerdì, la Corte suprema spagnola ha stabilito che Oriol Junqueras, ex-vicepresidente del governo catalano, condannato nel mese di ottobre a tredici anni di carcere per «sedizione» e «appropriazione indebita», non era più un membro del Parlamento europeo, confermando così la decisione della Commissione elettorale centrale spagnola del 3 gennaio scorso.

Facendo seguito, e considerando che il 6 gennaio il Parlamento europeo aveva riconosciuto a Junqueras, nonché a Carles Puigdemont (ex-presidente dell’esecutivo catalano) e a Toni Comín (ex-ministro della regione), entrambi rifugiati in Belgio, la loro qualità di deputato europeo, il presidente della Camera europea David Sassoli, socialista italiano, ha deciso di cedere alla sentenza della Corte suprema spagnola. E di porre fine al mandato di Junqueras. Va detto che non aveva altra scelta, se non quella di entrare in un conflitto diretto con lo Stato spagnolo. Una situazione barocca, essendo stato eletto Junqueras, martedì, presidente dell’Alleanza Libera Europea (ALE), dove partecipano i Verdi.

Immunità parlamentare

Il caso è preoccupante perché il sistema giudiziario spagnolo si è pronunciato sulla decisione di principio della Corte di giustizia europea del 19, che aveva deciso che Junqueras era deputato e aveva l’immunità parlamentare a partire dalla proclamazione dei risultati delle elezioni europee di maggio (la proclamazione avvenne il 13 giugno in Spagna). Per la Corte suprema spagnola, una volta iniziato il processo, prima delle elezioni, contro questo separatista catalano, non poteva più rivendicare la sua immunità, come nel caso dei deputati nazionali spagnoli. Questo argomento è stato tuttavia respinto dai giudici europei nella loro sentenza. Una decisione tanto più strana in quanto il presidente della Corte suprema, Manuel Marchena, aveva scritto alla Corte de Giustizia dell’UE il 14 ottobre per assicurargli che «la domanda [dell’immunità parlamentare] era di interesse e rilevanza per questa Corte suprema, poiché la risposta della Corte di giustizia sarà effettiva, indipendentemente dalla situazione di detenzione preventiva o dai procedimenti penali che riguardano Junqueras»… Ovviamente, non si aspettava una simile decisione dai giudici di Lussemburgo.

Peggio ancora, il giudice responsabile di perseguire i leader indipendentisti catalani ha annunciato che non avrebbe rispettato l’immunità parlamentare di Puigdemont e Comín se fossero andati in Spagna, cosa che diventa una violazione diretta degli impegni europei della Spagna. Più ragionevolmente, la Corte suprema ha chiesto al Parlamento di Strasburgo di revocare l’immunità parlamentare dei due uomini in modo che la giustizia belga possa pronunciarsi sul nuovo mandato di arresto europeo lanciato da Madrid contro di loro.

La situazione catalana giudicata nell’UE

Questo accanimento giudiziario costringerà le istituzioni comunitarie a interessarsi finalmente alla situazione catalana, mentre dal referendum illegale del 2017 hanno girato sempre lo sguardo da un’altra parte. I deputati saranno chiamati a votare, a maggioranza semplice, sulla revoca dell’immunità parlamentare di Puigdemont e Comín, un voto il cui risultato è lungi dall’essere acquisito. I Verdi, la sinistra radicale e parti degli euroscettici del gruppo CRE si sono già fatti avanti per denunciare la decisione della Corte spagnola : «La recente sentenza della Corte di giustizia europea, lo stato di diritto e la democrazia vengono calpestati in un silenzio imbarazzante», ha dichiarato su Twitter l’eletta della Francia insubordinata Manon Aubry.

L’unico gruppo che ha accolto con favore la decisione della Corte suprema spagnola è il PPE (conservatori), i socialisti e i centristi non hanno fatto commenti. Soprattutto, la Commissione, che deve garantire che le sentenze della Corte di giustizia siano rispettate dagli Stati, dovrà decidere se la Spagna ha rispettato o meno il diritto europeo e, se ritiene che non è il caso, aprire una procedura di infrazione. In caso contrario, Junqueras potrà rivolgersi alla Corte di giustizia stessa, ma anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo. La linea oltranzista dei giudici spagnoli rischia quindi di condurre a una guerra di giudici senza precedenti nella storia europea.

* Àngels Fita-AncItalia

 

https://www.liberation.fr/planete/2020/01/13/eurodeputes-catalans-apres-junqueras-le-risque-d-une-guerre-des-juges_1772507

 

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