Un rapporto mostra che la Catalogna è, di gran lunga, il territorio dello stato più penalizzato dalla distribuzione territoriale degli investimenti in infrastrutture
Vialweb.cat – Redazione – 13.12.2019
La Camera di Commercio di Barcellona avverte che la Catalogna è di gran lunga, il territorio più penalizzato dalla distribuzione territoriale degli investimenti in infrastrutture, e la situazione si è aggravata nel periodo di recupero economico dopo la crisi. Così si evince dal rapporto “Impatto economico del deficit d’investimenti in infrastrutture da parte dello stato in Catalogna‘, presentato questa mattina. A seguito del documento, la Camera conclude che bisogna dare esecuzione immediata agli investimenti statali, e se non riesce a sostenere il ritmo di esecuzione adeguato, il trasferimento al governo della Generalitat delle risorse economiche o gli attivi equivalenti per evitare ‘una spirale di promesse di bilancio non mantenute’ e l’allargamento del deficit nella disposizione di capitale in infrastrutture.
Il rapporto spiega che, malgrado essere una delle economie che ha guidato il recupero, la Catalogna perde posizioni nella distribuzione dell’investimento statale. Nel periodo 2013-2018, lo stato spagnolo ha destinato alla Catalogna soltanto il 12% dell’investimento regionalizzato in infrastrutture di trasporto, una percentuale inferiore al 16,5% di media del periodo precedente (2001-2012). In questo senso bisogna sottolineare i dati di quest’anno. L’investimento pubblico in Catalogna nel primo semestre del 2019 è crollato di un 9% ed è l’11,8% del totale eseguito dallo stato spagnolo, quando invece il contributo al PIL è del 19,2%.
La mancanza d’investimenti in Catalogna è evidente quando si confronta con la percentuale d’investimento in rapporto alla domanda di ogni tipologia di infrastrutture di trasporto. Per la Catalogna circolano il 12% dei veicoli che vanno su strade statali (il 15% se si calcola unicamente il traffico pesante), il 23% del traffico di passeggeri ferroviari, il 20% di passeggeri degli aeroporti spagnoli e il 18% del traffico portuale di merci. Invece, il rapporto dice che la Catalogna ha ricevuto il 9,0% dell’investimento su strade, il 13,1% dell’investimento in ferrovie, il 10,4% dell’investimento in aeroporti e il 15,7% dell’investimento in porti. Inoltre, sottolinea che nelle quattro categorie, la partecipazione in Catalogna è molto inferiore al peso economico (19%) nonchè al peso della popolazione (16%).
Il rapporto stima che, se lo stato spagnolo avesse eseguito il 100% dell’ investimento d’infrastrutture di trasporto previsto in bilancio per la Catalogna, avrebbe avuto un impatto macroeconomico sulla fatturazione addizionale di circa 20 miliardi di euro e il contributo al PIL catalano di 8 miliardi di euro (3,3% del PIL). Inoltre, avrebbe significato la creazione e la conservazione di 111.500 posti di lavoro a tempo pieno, la generazione di 3.776 milioni di euro in rendite salariali e di 3.895 milioni di euro in rendite fiscali e contributi previdenziali.
Sono necessari 45 miliardi di euro in investimenti per cancellare il deficit in infrastrutture
Secondo il rapporto, per cancellare il deficit di stock di capitale in infrastrutture entro il 2030, ci vorrebbero 3.800 milioni di euro annui da oggi fino al 2030, con un volume totale d’investimento accumulato lordo di 45,333 miliardi. Questa cifra include il 2% di svalutazione dello stock di capitale per mantenere gli attivi in funzionamento e sostituire le infrastrutture che hanno esaurito la loro vita utile.
Il ritmo d’investimento lordo annuo di 3.800 milioni di euro, che il rapporto dice che bisognerebbe distribuire tra le amministrazioni pubbliche e i le imprese, suppone un aumento sostanziale rispetto ai 2.576 milioni di euro d’investimento lordo di media annuale fatto in Catalogna durante il periodo 2001-2013.
* traduzione Àngels Fita – AncItalia
https://www.vilaweb.cat/noticies/informe-cambra-comerc-inversions-infraestructures/