Le parole di Puigdemont e la presa di posizione di 40 europarlamentari
Dear Ursula von der Leyen, I followed your speech in the European Parliament from my home office, not from my European seat…
Comincia così il breve post di Carles Puigdemont, presidente catalano in esilio, eurodeputato ancora escluso dal parlamento europeo.
“Cara Ursula von der Leyen, ho seguito il Suo discorso al parlamento europeo dall’ufficio di casa mia e non dal mio scranno parlamentare. Io sono stato eletto, votato da più di un milione di persone: quando Lei parla dello stato di diritto e della forza delle leggi, suppongo che faccia riferimento a casi come il mio. E allora, basta con questo doppio standard, con questo usare due pesi e due misure. E’ tempo che la Commissione Europea agisca.
La democrazia europea sulla volontà popolare. Il popolo sceglie i suoi rappresentanti; gli stati membri devono rispettare la democrazia.”
Oltre 40 eurodeputati hanno sottoscritto una nota, inviata ieri al neoeletto presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen chiedendo alla Commissione di “agire come mediatore per trovare una soluzione politica in Catalunya, accertare la Spagna garantisca i diritti umani e fondamentali siano garantiti in Spagna, ed ascoltare l’appello delle organizzazioni internazionali che hanno chiesto il rilascio dei prigionieri politici catalani”.
La nota continua dichiarando profondamente ingiusto il verdetto che ha comminato condanne fino a 13 anni di reclusione ai leader indipendentisti catalani per aver partecipato all’organizzazione di un referendum di autodeterminazione in Catalogna. I deputati europei – rappresentanti di 14 diversi Stati membri e 5 gruppi parlamentari – citano al riguardo diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani che hanno monitorato il processo e denunciato carenze procedurali e mancanza di garanzie per gli imputati.
“Questo è un affare interno europeo, che deve trovare una soluzione europea. I leader europei non possono tacere sulla questione catalana, quando invece non tacciono su questioni riguardanti altri Stati membri. Se l’Europa non saprà difendere i diritti umani al proprio interno, perderà la sua stessa ragione d’esistere.”
Ecco i firmatari: MEP Diana Riba (Greens/EFA) in vece di Carles Puigdemont, Oriol Junqueras e Antoni Comín (gli eurodeputati catalani, eletti ma ancora esclusi); MEP François Alfonsi (Greens/EFA), MEP Christian Allard (Greens/EFA), MEP Martina Anderson (GUE/NGL), MEP Margrete Auken (Greens/EFA), MEP Pernando Barrena (GUE/NGL), MEP Izaskun Bilbao (Renew), MEP Benoît Biteau (Greens/EFA), MEP Geert Bourgeois (ECR), MEP Milan Brglz (S&D), MEP Damien Carême (Greens/EFA), MEP Matt Carthy (GUE/NGL), MEP Anna Cavazzini (Greens/EFA), MEP David Cormand (Greens/EFA), MEP Clare Daly (GUE/NGL), MEP Petra De Sutter (Greens/EFA), MEP Gwendoline Delbos-Corfield (Greens/EFA), MEP Karima Delli (Greens/EFA), MEP Jill Evans (Greens/EFA), MEP Tanja Fajon (S&D), MEP Romeo Franz (Greens/EFA), MEP Marketa Gregorova (Greens/EFA), MEP Francisco Guerreiro (Greens/EFA), MEP José Gusmao (GUE/NGL), MEP Heidi Hautala (Greens/EFA), MEP Yannick Jadot (Greens/EFA), MEP Assita Kanko (ECR), MEP Katerina Konecna (GUE/NGL), MEP Marisa Matias (GUE/NGL), MEP Tilly Metz (Greens/EFA), MEP Mikulas Peksa (Greens/EFA), MEP Michèle Rivasi (Greens/EFA), MEP Caroline Roose (Greens/EFA), MEP Catherine Rowett (Greens/EFA), MEP Mounir Satouri (Greens/EFA), MEP Alyn Smith (Greens/EFA), MEP Tineke Strik (Greens/EFA), MEP Marie Toussaint (Greens/EFA), MEP Johan Van Overtveldt (ECR)MEP Mick Wallace (GUE/NGL), MEP Salima Yenbou (Greens/EFA), and MEP Tatjana Zdanoka (Greens/EFA).
Tra i firmatari, non c’è nessun parlamentare del gruppo popolare, inutile quindi cercare il nome per esempio di Herbert Dorfmann (rieletto anche con voti di elettori delle province autonome Bolzano e di Trento e pure dal Friuli). Fra autonomia e indipendenza … c’è di mezzo un mare e pure tanti monti, a quanto pare.