El Nacional.cat – José Antich – Barcelona – 4 novembre 2019
La famiglia reale ha motivi più che sufficienti per ricordare per sempre il X anniversario della Fondazione Principessa di Girona e il debutto della figlia maggiore, Eleonora, in un evento pubblico svoltosi in Catalogna. Dopo oltre 24 ore di intense proteste, soltanto controllate grazie a un’operazione della polizia senza precedenti, la giornata lascia nella monarchia spagnola un retrogusto molto amaro. Il boicottaggio vissuto suppone una sconfitta istituzionale e rispecchia molto chiara e nettamente il rifiuto sociale della monarchia nelle piazze della Catalogna. Decine di migliaia di persone, in diversi momenti della giornata, hanno contribuito a esprimere il rifiuto per una visita realizzata con una precarietà evidente in una zona occupata dalla polizia e con innumerevoli filtri di sicurezza.
L’ostensibile vuoto istituzionale da parte delle autorità catalane ―Governo, Parlamento e Comune di Barcellona― ha impresso nello sviluppo dell’evento qualcosa di più di una semplice assenza di cariche pubbliche. Era il rifiuto più evidente che si sia mai visto in Catalogna, lasciando nelle mani delle autorità spagnole l’unica rappresentazione istituzionale. Non è questa una questione da poco in un evento che la famiglia reale voleva riempire di trascendenza storica e che pretendeva supplire i disprezzi subiti dalle autorità di Girona che ne rendevano impossibile la celebrazione in quella città. Il trasloco a Barcellona ha permesso di celebrare l’evento ma ha lasciato allo scoperto le mancanze di una istituzione incapace di portare a termine un evento con normalità in Catalogna, una circostanza che si spezzò lo scorso 3 di ottobre 2017 con quel discorso televisivo che provocò una frattura con la società catalana e che non ha mai voluto emendare.
Se, in quella occasione, la Corona spagnola sbagliò il posto, per aderire alla corrente ispiratrice del “dare una lezione all’indipendentismo catalano,” con delle condanne assolutamente ingiuste e sproporzionate, questo lunedì ha trovato l’applauso soltanto tra le quattro mura del Palazzo dei Congressi, che non riuscì a riempirsi per l’occasione.
Il discorso di Filippo VI rifiutando la violenza, l’intolleranza e il disprezzo ai diritti e le libertà degli altri… è apparso come un atto elettorale del PSOE, PP o Ciutadans. Forse la violenza, la intolleranza o i tagli alle libertà e ai diritti portano oggi il sigillo dell’indipendentismo? Non era, pertanto, un discorso istituzionale di una monarchia europea come la britannica, la belga, la svedese o l’olandese, tra le altre. La Casa di Windsor ha molto da insegnare su come devono essere trattate le nazioni che vogliono più grandi quote di libertà.
Filippo VI ha perso la Catalogna; il rischio principale è che non corregga gli errori commessi e che finisca per essere una zavorra per la Spagna.
* traduzione Àngels Fita-AncItalia
https://www.elnacional.cat/ca/editorial/jose-antich-amarg-trangol-reial_437853_102.html