In Catalogna è nato un nuovo attivismo online ?

In Catalogna è nato un nuovo attivismo online?

    di Simone Fontana

ottobre 22, 2019

Gli attivisti di Tsunami Democràtic hanno paralizzato due aeroporti in sette giorni e ora si preparano a testare la nuova app, che potrebbe cambiare la disobbedienza civile nel mondo

Foto di Jerome Gilles/NurPhoto via Getty Images

Le mobilitazioni (più o meno pacifiche) che nell’ultima settimana hanno infiammato le strade della Catalogna hanno portato all’attenzione del mondo una neonata piattaforma indipendentista, che già dai suoi primi passi promette di rivoluzionare il mondo dell’attivismo online. Il suo nome è Tsunami Democràtic, un misterioso network digitale che nelle ore immediatamente successive alla sentenza del 14 ottobre si è distinto tra le fazioni appartenenti al variegato mondo del separatismo catalano, guidando l’azione di protesta che ha portato all’occupazione dell’aeroporto El Prat di Barcellona.

Non è ben chiaro chi si nasconda dietro al progetto, né se questo rappresenti un nuovo movimento o sia semplicemente il cambio di strategia delle fazioni precedentemente impegnate nella lotta separatista. Di certo c’è che in poche ore è riuscito a mobilitare oltre 10mila manifestanti, quasi tutti raggiunti attraverso internet.

Cos’è Tsunami Democràtic

L’opinione pubblica spagnola ha iniziato a discutere dello Tsunami solo poche ore dopo la sentenza di condanna dei principali esponenti del movimento indipendentista, ma la creazione del sito web – registrato su un dominio rigorosamente catalano – risale allo scorso mese di luglio.

Una rete del genere non si inventa, esisteva già” ha dichiarato un portavoce, rimasto anonimo, al sito web eldiario.es. E in effetti è difficile immaginare che il blocco totale di due aeroporti (un’azione simile a quella di El Prat è stata organizzata nello scalo madrileno di Barajas, paralizzato dalla lenta marcia di oltre 1.200 veicoli) e le numerose iniziative di strada possano essere totalmente frutto di improvvisazione.

Il quotidiano spagnolo El Paìs ha descritto Tsunami come “un movimento dal basso che utilizza i social media per mobilitare i suoi seguaci e che si ispira alle proteste di Hong Kong” e proprio dalle manifestazioni nell’ex protettorato britannico arriva il simbolo dell’onda, che riprende il motto “Be water” (“Sii come l’acqua”) coniato da Bruce Lee, già utilizzato a Hong Kong per sottolineare il carattere fluido della protesta. Il nome è invece un richiamo diretto all’eredità e ai discorsi di Jordi Cuixart, attivista politico e presidente di Òmnium Cultural, tra i pochi esponenti della società civile condannati nello storico processo al separatismo.

Nata dall’iniziativa di un gruppo afferente alla frangia più a sinistra dell’indipendentismo catalano e già attivo nei fatti di ottobre 2017, l’organizzazione conta al momento circa 200mila follower su Twitter e un canale Telegram con più di 365mila iscritti. Numeri mai raggiunti nemmeno dalla costola catalana di Anonymous, considerata fino a questo momento tra i canali più prolifici votati alla causa indipendentista. Il vero punto di forza del giovane movimento, in ogni caso, non è ancora stato ufficialmente testato.

L’app dello Tsunami

La prova più concreta dell’efficenza di Tsunami Democràtic sta nell’innovativa applicazione creata per organizzare le proteste. La sua parola d’ordine è decentralizzazionee proprio come in una rete peer-to-peer, l’obiettivo è quello di trasformare l’utente/attivista nel nodo di una struttura capillare, diffusa e priva di centri decisionali.

Come riporta l’edizione britannica di Wired, l’app è stata annunciata lo scorso 14 ottobre e in poco più di una settimana ha sfiorato quota 300mila download, un risultato decisamente degno di nota, considerata l’assenza dai principali store online. Per evitare le azioni di censura preventiva già sperimentate nelle proteste di Hong Kong, infatti, l’applicazione è stata rilasciata nel solo formato .apk, disponibile sul sito ufficiale e non compatibile con dispositivi Apple.

Lo strumento sviluppato dal gruppo catalano permette l’iscrizione solo a persone considerate affidabili e a tal fine è stato approntato un sistema di inviti tramite scansione Qr Code. Ogni utente già iscritto ha a disposizione 10 inviti, in un meccanismo piramidale che assicura al tempo stesso la diffusione dell’app e l’inaccessibilità a infiltrati o a membri delle forze dell’ordine. Grazie a un sistema di geolocalizzazione, inoltre, l’utente potrà conoscere solo le iniziative presenti nella sua area, così da limitare ulteriormente qualsiasi fuga di informazioni.

Lo scopo principale dell’app è quello di assicurare anonimato e orizzontalità all’organizzazione (fatto salvo per un ristretto gruppo di amministratori, che genera e distribuisce i codici Qr), principi rivelatisi quantomai essenziali dopo il 18 ottobre, giorno in cui il Tribunale Nazionale ha ordinato la chiusura del sito di Tsunami Democràtic, sospettato di terrorismo.

Nonostante ciò, il progetto sopravvive e gli sviluppatori dell’app hanno pubblicato su GitHub parte del codice sorgente, auspicando che la piattaforma per l’organizzazione di disobbedienza civile possa essere adottata per le proteste in qualsiasi parte del mondo.

 

https://www.wired.it/amp/260239/attualita/politica/2019/10/22/tsunami-democratic-attivismo-online/?__twitter_impression=true

 

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