Spagna : preparando la sentenza

27 Set 2019 – Dal blog Vuelvo al Sur di E.M. Brandolini

Lunedì 23 settembre, nel corso di una serie di perquisizioni in varie località della provincia barcellonese, con epicentro Sabadell, la Guardia Civil ferma nove indipendentisti dell’area dei Comités de Defensa de la República, accusandoli di terrorismo. Due di loro sono subito rilasciati, per gli altri l’accusa è di appartenenza ad uno sconosciuto gruppo terrorista denominato Ert, Equip de Resposta Tàctica, che pretenderebbe l’instaurazione della repubblica catalana senza escludere l’uso della violenza. Nei domicili perquisiti non si trovano armi. Gli inquirenti fanno filtrare quello che hanno: il rinvenimento di “prodromi” di materiale esplosivo  e la confessione di due dei fermati sull’intenzione di organizzare qualche azione dimostrativa di sabotaggio in occasione del secondo anniversario del referendum dell’1 ottobre. Giovedì 26 settembre, il giudice dell’Audiencia Nacional accoglie la richiesta del pubblico ministero e conferma l’arresto dei sette fermati, in regime di carcerazione preventiva. Gli avvocati degli accusati denunciano la violazione dei diritti fondamentali della difesa e l’applicazione implicita della legge anti-terrrorista.

In quello stesso giorno è riunito in sessione plenaria il parlamento catalano. Lorena Roldàn di Ciutadans, il giorno prima, aveva mostrato l’immagine della strage dell’Eta nella caserma della Guardia Civil in Vic nel 1991, equiparando l’indipendentismo catalano al terrorismo basco. Quando arriva la notizia del rinvio in carcere dei sette attivisti dei Cdr, il clima in aula diventa incandescente, tra grida di “libertà” degli indipendentisti e insulti dai banchi di Ciutadans. A Sabadell, migliaia di persone esprimono la loro solidarietà ai familiari e amici degli arrestati.

Non si sa quasi nulla di questa nuova causa, coperta da segreto istruttorio. Ma si è alla vigilia della sentenza del processo alla leadership indipendentista e una parte della stampa spagnola ne approfitta per un’operazione di criminalizzazione dell’indipendentismo. In Catalogna si sa quale possa essere il condizionamento della Guardia Civil sui giudici nel considerare fatti provati primi elementi di un’indagine, com’è stato nella macro-causa contro il procés. Altri sono già stati accusati di terrorismo nel passato, come Tamara Carrasco, su cui ora pende la sola accusa di disordini pubblici. Da quando l’Eta si è auto-dissolta, si sono moltiplicate le cause per delitto di terrorismo, grazie alla riforma del Codice Penale del 2015. In un Paese che il terrorismo lo ha conosciuto, col suo carico di morte e sofferenza, sembra incredibile che se ne faccia ora un uso così disinvolto e irresponsabile. Con l’intenzione evidente di trovare in Catalogna quella violenza che non c’è mai stata. Perché il movimento indipendentista, nonostante le sue dimensioni di massa, ha conservato nel tempo la sua connotazione pacifica e non-violenta.

Spagna: preparando la sentenza

 

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