Arrestati 10 indipendentisti catalani: “Preparavano esplosivi”. Puigdemont: “La Spagna fabbrica prove”
La Guardia Civil ferma dieci membri dell’ala radicale del movimento secessionista. I giudici: “Erano pronti ad agire”
Francesco Olivo LaStampa 23 Settembre 2019
Più si avvicina la sentenza del processo ai leader indipendentisti e più sale la tensione in Catalogna. La Guardia Civil spagnola, con un blitz all’alba, ha fatto irruzione nelle abitazioni di alcuni militanti dei cosiddetti Cdr, i comitati a difesa della repubblica, e ne ha arrestati dieci. Le accuse sono molto serie, in sostanza secondo i giudici, gli attivisti stavano preparando degli attentati come reazione a un’eventuale condanna dei politici catalani, imputati nel processo per il referendum di indipendenza del 2017. Nelle case e in alcuni depositi alle porte di Barcellona, in particolare nella città di Sabadell, gli agenti spagnoli hanno trovato «attrezzature e sostanze considerate utilizzate per la fabbricazione di esplosivi». Decisive, secondo la Guardia Civil, sarebbero state le intercettazioni. Di fatto, quindi, i membri dei Cdr, l’ala radicale del movimento indipendentista, vengono accusati di voler attuare metodi terroristici. I reati contestati sono: ribellione e detenzione illecita di esplosivo con finalità terroristiche.
Questo tipo di operazioni, alla vigilia di un momento così teso, «non sono casuali», secondo l’ex presidente catalano Carles Puigdemont, che dal suo «esilio» in Belgio accusa la magistratura spagnola che «fabbrica casi di terrorismo per cercare di provocare il movimento indipendentista, che mai è caduto in queste trappole». Secondo il leader indipendentista «la polizia prima compie degli arresti, poi cerca prove, che non reggono mai».
E’ da tempo che gli occhi dei giudici spagnoli sono posti sui Cdr, si tratta di comitati auto organizzati, che, senza rispondere ai partiti tradizionali, mettono sul campo le azioni dirette, come sabotaggi e manifestazioni improvvisate. L’Audiencia Nacional, che porta avanti l’inchiesta, ci tiene a precisare che «non si tratta di una operazione contro l’indipendentismo, né contro i Cdr, ma solo contro singole persone violente». Secondo il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska: «A nessuno può sfuggire che la pubblicazione della sentenza sarà un momento molto particolare, per le reazioni che potranno avere gli esponenti dell’ala più radicale dell’indipendentismo». Nessuno evidentemente prende nemmeno in considerazione l’ipotesi che Oriol Junqueras e compagni possano essere assolti.
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