29 aprile 2019 Craig Murray
Le elezioni generali spagnole in Catalogna hanno rappresentato una straordinaria vittoria per i separatisti catalani, il loro miglior risultato elettorale, nonostante i loro leader siano in esilio o incarcerati e malgrado la valanga di propaganda delle principali testate contro di loro. Quattro degli eletti sono attualmente in prigione.
Lo stato spagnolo ha reagito dichiarando inammissibili per le elezioni del Parlamento europeo i due principali candidati separatisti, Clara Ponsati e Carles Puigdemont.
La Esquerra Republicana de Catalunya (la sinistra repubblicana) rappresenta la maggioranza del voto, il che nega la subdola propaganda che definirebbe il movimento indipendentista della Catalogna come movimento di destra. Oltre il 60% dei voti in Catalogna è andato a partiti chiaramente di sinistra.
Vale inoltre la pena notare che il 3,6% dei voti che i neofascisti di Vox hanno ottenuto in Catalogna corrisponde alle guarnigioni di occupazione spagnole nel paese.
Si farebbe davvero fatica ad ottenere questa informazione leggendo i media mainstream britannici; bisogna prenderle da fonti catalane.
The Guardian ha pubblicato 55 articoli negli ultimi tre anni dando impulso a Ines Arrimadas, la leader della sezione catalana di Ciudadanos ( partito dei Cittadini) di destra, comprese almeno tre editoriali scritte da Ines stessa. Il Guardian ha cercato incessantemente di ritrarre l’opinione pubblica in Catalogna come anti-indipendentista e Arrimadas come la sua vera rappresentante.
Eppure, nelle elezioni generali spagnole, il partito di Arrimadas ha ottenuto solo l’11,6% dei voti in Catalogna. I partiti nazionalisti spagnoli di destra, il fascista Vox, il pro Franco-PP e Ciudadanos di Arrimadas promosso dai servizi esteri di sicurezza britannici , hanno ottenuto un patetico 20,1% dei voti tra tutti e tre, mostrando il rifiuto catalano del nazionalismo spagnolo. Ciudadanos ha iniziato la sua vita come una costruzione artificiale contro il crescente populismo di sinistra e anti-UE di Podemos. A tal fine è stato finanziato e assistito dal servizio di intelligence tedesco, il BND. E rimane tuttora uno strumento preferito dei servizi di intelligence stranieri, in particolare dell’MI6, che ovviamente vede i collegamenti tra il nazionalismo catalano e quello scozzese. Da qui il legame particolarmente attivo tra Ciudadanos e il portavoce dell’MI6, The Guardian.
Bisogna dire, inoltre, che e impossibile stabilire una relazione diretta tra i risultati dei partiti a queste elezioni con i risultati di un potenziale referendum, poiché un certo numero di partiti, tra cui Podemos e i Verdi, detengono posizioni ambivalenti sull’Indipendenza, e inoltre, una percentuale di elettori avrà una visione dell’Indipendenza che differisce dal partito che sostengono. Per esempio un piccolo ma significativo numero di sostenitori del Partito Socialista del presidente Pedro Sanchez, sostiene anche l’indipendenza catalana. Data la violenza delle forze paramilitari franchiste contro gli elettori nel referendum della Catalogna, dato l’imprigionamento e l’esilio dei sui leader non violenti, dato lo straordinario sforzo propagandistico dei mainstream dettati da Madrid, la vittoria nazionalista catalana alle elezioni generali è un meraviglioso trionfo per lo spirito. Ma questo non lo leggeremo nei mainstream.
*traduzione Margherita Ravera-AncItalia