Al via il processo agli indipendentisti catalani

Al via il processo agli indipendentisti catalani: “Ci accusano per motivi politici”
Sul banco degli imputati i politici catalani che nell’ottobre del 2017 organizzarono il referendum proibito dalla corte costituzionale

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Oriol Junqueras

LaStampa
Francesco Olivo 12/02/2019
madrid
 
Oriol Junqueras in prima fila, accanto e alle sue spalle gli altri leader indipendentisti. È cominciato alle 10,23 nell’aula del Tribunale Supremo il processo più importante della storia spagnola. Sul banco degli imputati i politici catalani che nell’ottobre del 2017 organizzarono il referendum proibito dalla corte costituzionale. Dei dodici accusati, nove sono in carcere preventivo da molti mesi. Tra loro non c’è l’ex presidente Carles Puigdemont che, con altri politici secessionisti, si è rifugiato all’estero. Il dibattimento andrà avanti per almeno tre mesi, la sentenza è attesa per l’estate.
La tensione è altissima, la polizia ha blindato la zona, intorno al palazzo del centro di Madrid si sono radunati manifestanti catalani e dell’estrema destra, tenuti distanti dalle forze dell’ordine. All’ingresso degli imputati in libertà provvisoria, si sentono grida di insulti «golpisti!». Gli occhi del Paese sono rivolti al Tribunale Supremo, il processo viene trasmesso in diretta televisiva, da quello che succederà in questa aula dipenderà il futuro della politica spagnola, a partire dalla tenuta del governo Sánchez che ha bisogno dei voti dei partiti indipendentisti. Domani il giorno decisivo, quando in parlamento si voterà il via libera preliminare alla manovra economica.
Il processo ai leader del referendum catalano cambierà la storia spagnola
Junqueras e gli altri 11 imputati sono accusati a vario titolo di ribellione, sedizione e malversazione. Il reato più grave contestato è proprio la ribellione, che prevede l’uso della violenza, e proprio su questo punto si gioca la partita principale tra difesa e accusa. Secondo la procura generale il tentativo di ottenere l’indipendenza sarebbe stato portato avanti attraverso atti violenti, anche implicitamente. Una ricostruzione duramente contestata dagli avvocati degli imputati e più in generale dal mondo indipendentista che rivendica il carattere pacifico di tutto il movimento.
Il primo a intervenire è stato l’avvocato di Oriol Junqueras e Raul Romeva, ex «ministro» degli esteri della Generalitat, Andreu Van den Eynde: «È un processo che giudica le scelte politiche» ha esordito il legale rivendicando il diritto dei catalani a protestare all’interno di una società democratica. Gli imputati parleranno a partire da giovedì.
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