https://cotarelo.blogspot.com/2018/12/normalidad.html
L’ultima volta che il ministro dell’Interno inviò in trasferta forze della Polizia Nazionale e della Guardia Civil, si trattò di 10.000 agenti per reprimere una votazione. Essa risultò essere una ribellione, secondo le deduzione di certe aquile giudiziarie, con l’astuto supporto alla violenza che i suddetti 10.000 furono costretti a usare molto a malincuore. Per la loro prodezza sono ora più conosciuti di quelli dell’Anabasis di Senofonte, come i “piolines”. Questo felice nome ha dato origine a una categoria delle forze di sicurezza. Piolín: dicasi dell’agente delle forze e corpi di Sicurezza dello Stato temporaneamente trasferito a Barcellona e ospitato in caserme alquanto immaginative in attesa dell’ordine “¡A por ellos!” (prendeteli!).
Questo contingente (quello che viene ora) è di mille agenti in meno e, tuttavia, è una cifra smisurata vista la loro funzione principale, cioè proteggere il consiglio di ministri, eccezionalmente riunito a Barcellona contro ogni buon consiglio e con l’evidente animo di provocare. Risulta ridicolo che siano necessari 9.000 poliziotti per proteggere il consiglio di ministri nel proprio paese. In un periodo in cui non ci sono soldi, dicono, per le scuole, questo è uno spreco insultante. Tanto più se si fa con la voglia testicolarmente ispanica rispettosa della diversità linguistica del territorio: “il consiglio di ministri si celebra a Barcellona per collons” (palle).
Tanto assurda è la decisione e l’overkilling del governo che viene il sospetto che i 9.000 non vanno solo a proteggere i governanti ma ad affrontare i manifestanti annunciati di ogni sorta e condizione, i quali si sono dati anche appuntamento a Barcellona il giorno 21 con i propositi più diversi.
In principio è essenziale che nessuno dimentichi che ogni azione, protesta, manifestazione saranno pacifici e che agire, protestare e manifestarsi sono un diritto dei cittadini/e. C’è da sperare che non ci saranno interventi da parte della forza pubblica e, se è il caso, ce ne siano solo per placare episodi di violenza e ci si deve anche aspettare che non siano i poliziotti a provocarli.
Presagi neri per il giorno 21, trasformato in un singolare duello grazie alla leggerezza di un governo di sbruffoni spacconi. In questi giorni, aldilà delle dichiarazioni incendiarie, ci sarà tempo per studiare l’incompetenza di aver fissato una data per la rottura delle ostilità in un territorio che non può essere controllato. Il 21, la maggior parte dell’azione si concentrerà a Barcellona, ma è molto probabile che ci siano manifestazioni ed eventi in tutta la Catalogna.
Uno Stato che ha bisogno di 9.000 poliziotti per proteggere il proprio governo non può dire in nessun modo che vive in condizioni di normalità.
Dopo sette mesi, avrebbe potuto rendersene conto.
traduzione Àngels Fita – AncItalia