Gerald Staberock, segretario generale dell’OMCT, ha indirizzato una lettera aperta al Presidente della Spagna, Pedro Sánchez, al Procuratore generale dello Stato, María José Segarra e al Difensore civico, Francisco Fernández Marugán
La lettera nella sua versione originale può essere consultata alla fine di questo pezzo. Successivamente, una traduzione:
Ginevra, 22 novembre 2018L’Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT), che è la più grande rete di organizzazioni non governative che lottano contro la tortura, le esecuzioni sommarie, le sparizioni forzate, le detenzioni arbitrarie, così come contro qualsiasi altra punizione crudele, inumana o degradante, fornendo un sistema completo di sostegno e protezione per i difensori dei diritti umani in tutto il mondo, le sta scrivendo per esprimere una seria preoccupazione per la detenzione arbitraria di Jordi Cuixart i Navarro, presidente dell’organizzazione non governativa Òmnium Cultural.
Òmnium Cultural è un’organizzazione senza scopo di lucro, fondata nel 1961 sotto la dittatura di Franco per promuovere l’uso della lingua catalana, che era stata soppressa e ridotta all’uso della famiglia e all’ambito della cultura. Nel corso degli anni, l’ONG ha ampliato le sue aree di lavoro. Nel 2015 ha condotto una campagna contro l’impunità per i crimini commessi durante la dittatura di Franco e la campagna “lotte condivise” che aveva lo scopo di commemorare i 50 anni di impegno comune tra le organizzazioni della società civile che lavorano per i diritti di lavoratori, non discriminazione di genere e di origini o il diritto alla casa. Nel 2018 ha anche lanciato una campagna “Domani potrebbe essere lei”, volto a denunciare la Legge Organica sulla tutela della pubblica sicurezza (nota come “legge bavaglio”) e la riforma del codice penale, che sono stati ampiamente criticati perché impongono gravi limitazioni ai diritti di libertà, di riunione e di espressione. L’OMCT ricorda che il signor Jordi Cuixart è in carcere dal 16 ottobre 2017, con l’accusa di “sedizione” (articolo 544 del codice penale spagnolo). Il 21 marzo 2018, Cuixart è stato anche accusato di “ribellione” (articolo 473, paragrafo 1 del codice penale). Il 2 novembre 2018, il ministro pubblico ha richiesto 17 anni di prigione per il Sr. Cuixart. Nell’accusa, Cuixart è designato come responsabile per avere il ruolo principale nella mobilitazione di 40.000 dimostranti. Il 20 settembre 2017, coloro che si sono incontrati alle porte del Ministero dell’Economia (catalano), mentre una commissione giudiziaria, composta da 25 agenti della Guardia Civile, stava indagando all’interno delle strutture, lo hanno fatto per protestare contro i raid, le ricerche e gli arresti di diversi funzionari catalani effettuati dalla polizia spagnola volti a fermare il referendum per l’indipendenza catalana, che fu organizzato il 1 ° ottobre 2017, e che la Corte costituzionale spagnola aveva dichiarato illegale.
OMCT è anche seriamente disturbata per la detenzione preventiva del signor Jordi Sánchez I Picanyol, ex Presidente dell’Assemblea Nazionale della Catalogna (ANC) organizzazione di circa 80.000 membri a sostengno dell’indipendenza, è stato privato della libertà e perseguito con le stesse accuse, e per gli stessi fatti che il signor Jordi Cuixart. L’OMCT ricorda che la libertà di riunione sancisce la libertà di incontrarsi per discutere e parlare di preoccupazioni condivise, purché gli organizzatori della riunione abbiano intenzioni pacifiche (…) Il 4 ottobre 2017, OMCT ha anche criticato l’uso indiscriminato e eccessivo della forza da parte della Polizia in Catalogna durante il referendum organizzato il 1° ottobre 2017 e ha chiesto un’indagine immediata, approfondita e imparziale sugli interventi della polizia che potrebbero costituire un delitto di tortura. Così come un trattamento crudele, inumano o degradante.
OMCT ricorda che Cuixart ha presentato diverse istanze per essere rilasciato, senza successo, davanti alla Sezione Penale della Suprema Corte spagnola e alla Corte costituzionale. Il pubblico ministero e le corti affermano che esiste il rischio di recidiva se viene rilasciato, sostenendo che potrebbe condurre dimostrazioni di massa che favoriscono una rivolta sociale poiché appartiene a un gruppo organizzato che promuove l’indipendenza catalana attraverso mezzi esterni al quadro giuridico spagnolo.
L’OMCT ricorda anche che, come misura che influisce sul diritto alla libertà personale, per essere compatibile con le norme internazionali e la presunzione di innocenza, la detenzione preventiva dovrebbe essere applicata solo come ultima risorsa. L’OMCT condanna la detenzione arbitraria e la persecuzione giudiziaria nei confronti del Sr Jordi Cuixart e Jordi Sánchez, che costituiscono una restrizione sproporzionata dei loro diritti fondamentali. Diritti di libera espressione, pacifica riunione e libertà personale. L’OMCT ritiene inoltre che le accuse a suo carico siano infondate e debbano pertanto essere ritirate.
L’OMCT è inoltre particolarmente preoccupata per il fatto che il Sr Cuixart e il Sr. Sánchez siano giudicati dalla Corte suprema, il più alto organo giudiziario le cui decisioni non sono soggette ad appello, invece di essere processati dal giudice ordinario. Inoltre, l’OMCT è preoccupata che i giudici della Corte suprema siano nominati dal Consiglio Superiore della Magistratura spagnolo (CGPJ), l’organo eletto dal parlamento spagnolo, in un processo che è stato messo questione a causa di interferenze politiche che possono compromettere l’indipendenza degli alti ranghi della magistratura, in particolare nei casi politicamente sensibili. La natura altamente politica dei procedimenti penali in corso è evidenziata dal fatto che il partito politico di estrema destra VOX è stato accettato come accusa privata nel processo dalla Procura della Repubblica. Di conseguenza, OMCT esorta rispettosamente a :
i. Rilasciare immediatamente e incondizionatamente il signor Jordi Cuixart e il signor Jordi Sánchez, perchè la loro detenzione preventiva è arbitraria.
ii. porre fine a tutti gli atti persecutori, anche a livello giudiziario, contro di loro e garantire loro il diritto a un processo equo, in particolare:- ordinando che i fatti siano esaminati dal loro giudice naturale, in applicazione del diritto di uguaglianza dinanzi ai tribunali, trasferendo il fascicolo a un tribunale ordinario e competente per giudicare gli eventi che hanno avuto luogo in Catalogna;- assicurando che i signori Jordi Cuixart e Jordi Sánchez possano beneficiare di un doppio livello di giurisdizione.
iii. Rispettare tutti gli obblighi internazionali relativi al rispetto dell’esercizio dei diritti e delle libertà dei cittadini, come la libertà di espressione, la libertà di associazione e di riunione, come stabilito nella Convenzione Internazionale del Patto sui Diritti Civili e Politici (ICCPR) , in particolare negli articoli 19.2 e 21, in particolare:• modificando la legge sulla sicurezza dei cittadini e del codice penale al fine di garantire i più elevati standard internazionali in materia di diritti umani in relazione al diritto alla protesta sociale.
iv. Garantire in ogni circostanza il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in conformità con le norme internazionali sui diritti umani e gli strumenti internazionali ratificati dalla Spagna. Con la speranza che le preoccupazioni espresse in questa lettera ricevano l’attenzione che meritano, rimaniamo a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore informazione. Cordialmente, Gerald Staberock, Segretario Generale dell’OMCT
* Jordi (Giorgio) è il nome dei due attivisti in prigione Jordi Sánchez e Jordi Cuixart.
traduzione Margherita Ravera – AncItalia
http://cmp.smartadserver.mgr.consensu.org/consentStorage.html