Il racconto dell'inesistente

Iu Forn   ElNacional.cat   19.08.2018
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Oggi sta girando questo link:
https://videos.telesurtv.net/video/736030/reportajes-telesur-736030/
Riguarda un servizio andato in onda ieri per la prima volta dal titolo “El relato de lo inexistente” (il racconto dell’inesistente) realizzato dalla catena televisiva sudamericana Telesur. Durante 25 minuti si narrano i fatti accaduti in Catalogna dal 20 settembre dell’anno scorso in poi e di come lo Stato abbia cercato di creare il discorso della violenza.
Ed ora Lei forse mi dirà:
“Ovvio, Telesur…. non c’è bisogno di aggiungere altro. È una catena finanziata dal Venezuela e che gode del sostegno di diversi paesi ostili all’Occidente e populisti come Cuba, Nicaragua o l’Ecuador. Quello che questi possano raccontare è già noto a tutti noi, manipolazione contro la Spagna e voglia di destabilizzare.”
Bene, se Lei ha pensato questo è anche probabile che pensi che TV3 (televisione pubblica della Catalogna) sia una catena che bisogna chiudere in quanto golpista, manipolatrice, indottrinatrice, eccetera, eccetera. Quindi, con questo stesso ragionamento, si deduce che Lei ritiene il servizio di Telesur sulla situazione in Catalogna ed i servizi andati in onda in TV3 sulla stessa questione puramente propagandistici e, di conseguenza, lei intenda ignorarli completamente. Perfetto.
A questo punto, mi permetta di farle una domanda: Lei crede nella libertà di espressione?  Se la risposta è no, io e lei non abbiamo nient’altro di cui parlare su questa questione. Se invece la sua risposta è sì, mi permette di condividere con lei una riflessione?
Grazie.
Questo servizio di Telesur forse sarà un semplice “pamphlet”, o forse spiega i fatti con una squisita equidistanza, forse può aiutare a comprendere alcune cose, o semplicemente può essere utile per avere una visione diversa da quella raccontata dai media spagnoli che, guarda caso, difendono sempre il solito racconto ufficiale. In ogni caso, Lei e gli altri essere umani potranno conoscere cosa racconta questo servizio e come lo racconta, e cosa e come lo raccontano i documentari trasmessi da TV3 solo dopo averli visti. Mai prima.
La differenza, per niente trascurabile, è che qui si possono vedere tutti i documentari, notiziari, programmi e puntate speciali che emettono le catene televisive spagnole.  Per contro, nessuna catena spagnola ha voluto trasmettere nemmeno uno dei servizi e documentari qui prodotti. E non solo quelli di TV3, ma neppure quelli di Mediapro (gruppo leader nel settore audiovisivo europeo). Né quelli di nessun’altro. Né sui fatti dell’1 di ottobre o quelli del 21 settembre, né sulle fogne dello stato, né altro. Nulla. Fuggono da tutto quello che sia al di fuori dal loro copione ufficiale.
Se fossero davvero così sicuri che la loro versione corrisponda alla verità assoluta, per quale motivo dovrebbero quindi negare ai loro cittadini la possibilità di potere ricevere altre versioni?  Anche trasmettendole definendole “pamphlet” ed organizzando dibattiti a seguire con la partecipazione dei soliti dicendo le solite cose. Naturalmente contro.
Perché questo silenzio, però? Come mai questa censura? Perché questa paura della discrepanza? Perché questa negazione prestabilita di qualsiasi altra opinione che non sia quella ufficiale?  Come mai quest’uniformità, questo totalitarismo comunicativo?  Da cosa si nascondono?
Forse qualcuno potrebbe fare un servizio parlando di questo tema. Un servizio che di sicuro non sarebbe trasmesso nella Spagna che ha assolutamente ragione. Perché, come qui dice una battuta: “Perché mai? Per fare dei casini?”
traduzione Esther Sagrera-AncItalia
https://www.elnacional.cat/ca/opinio/iu-forn-relat-de-inexistent_297543_102.html
 

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