Spagna, Catalogna, una lettera dal carcere

Concita De Gregorio   invececoncita.blogautore.repubblica.it  14.07.2018
 

Junqueras
Oriol Junqueras leader di Esquerra Republicana

Grazie a Carla Signorile
 
Questa che segue è una poesia scritta dal carcere dall’ex vicepresidente della Catalogna Oriol Junqueras ai suoi due figli, Luc e Joana. Mi arriva per il tramite di una comune conoscenza, Carla Signorile: la speranza di Junqueras è che possa essere pubblicata, che i suoi figli possano leggerla su un giornale e molte altre persone con loro.
Junqueras, esponente del partito Esquerra Republicana ha studiato in Italia, in scuole cattoliche, nei suoi anni giovanili. Da più di otto mesi – dal 2 novembre 2017 – si trova in carcere in Spagna con l’accusa di ribellione, sedizione e malversazione (uso improprio di fondi pubblici) dopo il referendum dell’Ottobre 2017, giudicato illegale dalla Corte Costituzionale spagnola. Il movimento di cittadini che esibisce al petto nastri gialli chiede da mesi la liberazione sua e degli altri esponenti politici e sociali arrestati con lui, giudicati ‘detenuti politici’, poiché incarcerati per reati di opinione.
Da novembre è intanto cambiato il governo, in Spagna: è di questi giorni la notizia di una ripresa del dialogo fra il presidente del consiglio Pedro Sanchez, socialista, succeduto a Mariano Rajoy, popolare, e il nuovo presidente della catalogna Quim Torra. Intanto il tribunale tedesco dello Schleswig-Holstein ha deciso che l’ex presidente catalano Carles Puidgemont potrà essere estradato in Spagna dalla Germania, dove si trova, ma non per il reato di ribellione, per il quale si rischiano fino a 30 anni di carcere, reato che i giudici tedeschi hanno valutato inconsistente. L’estradizione sarà possibile solo per il reato di malversazione di denaro pubblico, relativamente all’allestimento del referendum di ottobre. Perché la sentenza sia esecutiva bisogna ora attendere il pronunciamento della Corte federale.
Nell’ultima lettera dal carcere di Estremera Junqueras ha inviato queste parole, in italiano.
“Ogni tanto scrivo qualche racconto e qualche poesia per i miei figli Luca e Giovanna. Una di queste l’ho scritta per loro in italiano, e poi tradotta in catalano. E’ una semplice poesiola. Eccola.
‘Anche se ora sembra
Che un oceano separi le nostre spiagge
Un giorno mi vedrete ritornare
Su un ponte di racconti e di storie
Che mi avrò spiegato
Allora una infinità di abbracci
Consolerà la lunga assenza
E le nostre anime, ora già così forti
Non permetteranno
Che nessuna piccolezza ci rubi mai il sorriso’
Mi scuso per gli errori ortografici che sicuramente ho fatto. Qui in carcere non ho nessun dizionario. Spero che nel giudizio sul mio poema (!) possiate tenere in conto le circostanze. Papà”.
 
Le circostanze che hanno portato all’incarcerazione di Junqueras e di altri esponenti politici, sotto il governo di Mariano Rajoy, hanno suscitato in Spagna un grandissimo movimento di opinione. Le violenze della polizia di stato, durante il referendum, sono state documentate da osservatori internazionali di tutto il mondo. Nei mesi successivi il Partito popolare dell’ex presidente Rajoy è stato al centro di grande attenzione per episodi gravi di corruzione, già noti e da ultimo sanzionati, che hanno contribuito a determinare le dimissioni e il cambio di governo.
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