Vicent Partal VilaWeb 20.12.2017
Siamo il mio voto e il tuo. Quello di ogni uno di voi. Siamo tutti quelli che ci incontravamo spesso in piazza. Siamo quelli che ci siamo presi per mano, uniti da Le Boulou (el Voló) fino a Vinaròs. Siamo quelli che abbiamo gridato che le strade saranno sempre nostre. Siamo la gente che andò ad Arenys de Munt (nel 2009 per la prima consultazione comunale sull’indipendenza) per sognare e siamo quelli che abbiamo difeso il sogno diventato realtà nei seggi elettorali del 1 ottobre del 2017. Contro il furore e l’odio, contro il fascismo in divisa.
Siamo tutti quelli che leggiamo tanto e dibattiamo ancora di più, quelli che offriamo ragioni e argomentazioni. Siamo quelli che abbiamo fatto sorridere a Muriel Casals (leader di “Omnium Cultural” venuta a mancare improvisamente il 27 settembre 2015) e siamo quelli che abbiamo trasformato Bruxelles in una città catalana. Siamo la muraglia dove cozza il regime. Sí, il regime. Siamo quelli che appendiamo le fotografie degli indegni sottosopra e quelli che alziamo ben alte le bandiere.. Siamo quelli che vestiamo di giallo, ci trucchiamo di giallo, ci ribelliamo in giallo. Contro il furore e l’odio, contro il fascismo incontrollato.
Siamo quelli che, in modo pulito, abbiamo rivendicato una e un’altra volta la democrazia. Quelli che attacchiamo micro-cartelli, brandiamo striscioni e disegnamo fiochi. Siamo quelli che possiamo far fermare il paese, quando vogliamo. E lo sappiamo. Siamo quelli che non chiediamo a nessuno da dove viene ma soltanto se vuole caminare con noi. Siamo quelli che diciamo Oc e diciamo Sí. Sempre. Siamo la gente che fa diventare le cançoni armi e che a reso forma di vita la lotta per un paese migliore. Contro il furore e l’odio, contro il colpo di stato.
Siamo quelli che non dimentichiamo un solo instante a quelli di noi che sono in carcere o in esilio. Siamo Jordi e Jordi. E Oriol e Quim. E Carles e Clara e Toni e Meritxell e Lluís. Tutti noi siamo Jordi e Jordi e Oriol e Quim e Carles e Clara e Toni e Meritxell e Lluís. Siamo quelli che abbelliamo i balconi con i colori della libertà. Contro il furore e l’odio, contro la Spagna erede di Franco che non ha sabuto cambiare, che non vuole cambiare, che non cambierà mai.
Siamo quelli che oggi [ieri] voteremo e ci sveglieremo domani disposti a continuare. Succeda quel che succeda. Perchè non siamo arrivati fin qui per arrenderci e ancora meno di fronte a nessuno. Perchè siamo quelli che hanno già rivoltato questo paese come un calzino e vogliamo continuare a farlo. Perchè il 27 ottobre abbiamo vissuto la libertà e chi a sperimentato la libertà a più forza per vivere. Perchè vogliamo una patria libera, luminosa e alta. E la costruiamo in ogni colloquio, in ogni dibattito, in ogni manifestazione, in ogni articolo, in ogni libro, in ogni whatsapp, in ogni riunio, in ogni meeting politico, in ogni occupazione, in ogni tweet, in ogni concerto, in ogni voto che infiliamo nell’urna. Contro quelli che ci dicono che sempre vincerano gli stessi, contro quelli che pensano che la legge è al di sopra della volontà popolare.
Siamo perchè vogliamo essere. Ed è questo che non hanno capito e che non possono fermare. Quindi, ora, con tutta la tranquilità di questo mondo, uscite fuori. Vestitevi come vi pare, uscite in strada ed andate a votare, perchè molto è stato fatto e quello che resta da fare si trova a portata di mano ed è possibile.
Diceva il poeta : “Ora dite: ci manterremo per sempre fedeli al servizio di questo popolo”.
traduzione: Àngels Fita-ANC Italia
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