UNITED NATIONS
HUMAN RIGHTS
office of the high commissioner
Considero deplorevole la decisione del Governo spagnolo di sospendere l’autonomia catalana. Questa azione costituisce una battuta d’arresto nella tutela dei diritti umani, incompatibile con gli articoli 1, 19, 25 e 27 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (PIDCP). Conformemente agli articoli 10 (2) e 96 della Costituzione spagnola, i trattati internazionali costituiscono la legge del territorio e, pertanto, la legge spagnola deve essere interpretata in conformità ai trattati internazionali.
Rifiutare a un popolo il diritto di esprimersi sulla questione dell’autodeterminazione, negando la legittimità di un referendum, utilizzare la forza per evitare lo svolgimento di un referendum e annullare l’autonomia limitata di un popolo come punizione, costituisce una violazione dell’articolo 1 del PIDCP e del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali. In alternativa, affrontare l’aspirazione dei popoli all’autodeterminazione in modo tempestivo è una misura importante per la prevenzione di conflitti, come dimostrano le innumerevoli guerre verificatesi dal 1945 che hanno avuto la loro causa nel rifiuto dell’autodeterminazione. Dobbiamo incoraggiare il dialogo e la negoziazione politica per prevenire la violenza.
Il governo spagnolo sembra invocare il principio dell’integrità territoriale per giustificare i tentativi energici di silenziare il dissenso politico e e le aspirazioni di autodeterminazione. Sebbene il principio dell’integrità territoriale è importante, come si intende in molte Risoluzioni delle Nazioni Unite, incluse le Risoluzioni 2625 e 3314 dell’Assemblea Generale, esso è destinato ad essere applicato esternamente per vietare minacce o incursioni straniere nell’intergrità territoriale degli Stati sovrani.
Questo principio non può essere invocato per calmare il diritto di tutte le persone, garantite dall’articolo 1 dei Patti Internazionali sui Diritti dell’uomo, a esprimere il loro desiderio di controllare il proprio futuro. Il diritto alla libera determinazione è un diritto dei popoli e non una prerrogativa degli Stati da concedere o rifiutare. In caso di conflitto tra il principio di integrità territoriale e il diritto umano all’autodeterminazione, è quest’ultimo a prevalere.
Naturalmente, ci sono molti popoli in tutto il mondo che aspirano all’autodeterminazione, sia interna in forma di autonomia o esterna, in forma di indipendenza. E, sebbene la realizzazione dell’autodeterminazione non sia automatica o auto-esecutiva, è un diritto umano fondamentale che la comunità internazionale dovrebbe aiutare ad implementare.
Il diritto internazionale per l’autodeterminazione è progredito ed è andato ben oltre la semplice decolonizzazione. Applicando i 15 criteri contenuti nel mio rapporto del 2014 (paragrafi 63-77), è evidente che nessun Stato può utilizare il principio dell’integrità territoriale per negare il diritto di autodeterminazione e che gli argomenti sulla legalità delle azioni intraprese dal parlamento eletto della Catalogna sono immateriali. Dette argomentazioni non annullano il carattere “ius cogens” dell’autodeterminazione.
L’unica soluzione democratica, allo stato attuale, è quella di sospendere le misure repressive e organizzare un referendum per determinare i veri desideri della popolazione in questione. Detto referendum dovrebbe essere sorvegliato dall’UE, dall’OSCE e da osservatori privati, incluso il Centro Carter.
Alfred de Zayas.
traduzione Àngels Fita-ANC Italia Fonte : http://www.ohchr.org
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