Michela Murgiamichela murgia
Ieri la magistratura spagnola ha arrestato i membri dell’esecutivo catalano con accuse da regime totalitario: sedizione, ribellione e la ridicola malversazione. Da ieri 7 ministri catalani e il vicepresidente Oriol Junqueras sono prigionieri politici e forse adesso, alla luce del delirio giustizialista spagnolo, magari qualche commentatore locale capirà meglio perché il presidente Carles Puigdemont i Casamajó ha scelto di garantire ai catalani anche una rappresentanza senza manette a Brusselles. Queste le sue parole di oggi, dritte al cuore di un’Europa che per convenienza sta girando la faccia dall’altra parte. Mentre le pronunciava, un tribunale spagnolo spiccava il mandato di arresto anche per lui. Non chiudiamo gli occhi davanti a questa repressione.
“Questo arresto rompe i principi basilari della democrazia. Invece di scommettere sul dialogo scommettono sulla repressione. Le elezioni (del 21 dicembre, ndr.) si celebreranno in un clima di repressione e arresti. Chiedo la libertà dei ministri e di Junqueras. Chiedo la fine della repressione politica. Ci aspetta una repressione lunga e feroce. Non possiamo sbagliare. Dobbiamo combattere senza violenza, con la pace e il rispetto. Dietro le sbarre il governo legittimo di Catalogna è più degno dei suoi illusi carcerieri”.
 
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