La Repubblica 06 settembre 2017
Madrid alla Consulta: “Fermate quel voto”
Il parlamento catalano potrebbe votare oggi la legge con la quale sarà convocato per il 1° ottobre il referendum sull’indipendenza della Catalogna. Se, come è probabile, la legge dovesse passare, il primo di ottobre gli elettori catalani saranno chiamati alle urne per rispondere a un quesito secco: “Volete che la Catalogna diventi uno stato indipendente sotto forma di Repubblica?”.
L’accelerazione verso un voto che segnerebbe la storia della Spagna è arrivata stamattina quando l’ufficio di presidenza del Parlamento di Barcellona ha accolto la richiesta dei partiti secessionisti, che hanno la maggioranza assoluta nell’aula, di discutere e votare in giornata – in anticipo rispetto all’ordine del giorno dei lavori – la legge di convocazione del referendum sull’indipendenza del primo ottobre. Una decisione che porta la Catalogna allo scontro decisivo con il governo centrale. Le opposizioni erano riuscite a far sospendere due volte la seduta, ritenendo che vi fossero delle violazioni procedurali. La maggioranza ha poi superato l’ostruzionismo degli unionisti e approvato la decisione di decidere oggi sul voto di ottobre, ma i lavori sono continuamente interrotti e sospesi per le vivaci contestazioni della minoranza unionista su questioni procedurali.
Madrid ha annunciato subito che si opporrà con tutti i mezzi al referendum catalano. Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, ha ordinato all’Avvocatura dello Stato di interporre un ‘incidente di esecuzione di sentenza’ davanti alla Corte Costituzionale per tentare di impedire che il parlamento catalano discuta e adotti la legge di convocazione di un referendum che metterebbe a rischio l’indivisibilità della Spagna sancita dalla Costituzione. Il premier ha anche chiesto alla Consulta di determinare la responsabilità penale della presidente del ‘Parlament’, Carme Forcadell, che ha autorizzato l’esame della legge.
La procura spagnola ha annunciato che denuncerà la presidente del parlamento con l’accusa di ‘disobbedienza’ alla corte costituzionale di Madrid. Con Carme Forcadell saranno denunciati i membri dell’ufficio di presidenza che hanno votato sì all’esame della legge di convocazione del referendum.
Ma ormai la distanza fra Barcellona e Madrid riguarda anche il riconoscimento delle istituzioni della repubblica. La presidente del parlamento catalano, l’indipendentista Carme Forcadell, in risposta all’iniziativa di Rajoy, ha chiesto la ricusazione dei 12 giudici della Corte costituzionale spagnola per “mancanza di imparzialità”
e per essere diventati “una estensione de governo” di Madrid. La Consulta spagnola è diventata uno dei grandi protagonisti dello scontro in atto. La Corte ha bocciato finora, su ricorso del governo centrale, tutte le iniziative dell’esecutivo catalano verso l’indipendenza.
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