Ara.cat – VICENÇ VILLATORO – 02/09/2017
Questa cosa che chiamiamo “Procés” (processo indipendentista) ha un peccato originale: l’unilateralità forzata.
In ambito occidentale esisteva un copione democratico per dei casi come questo: di fronte a una richiesta seria di autodeterminazione (Scozia, Québec), gli stati concordavano un referendum. Ciascuna delle parti lottava ferocemente per la propria posizione, ma si trattava di un confronto regolamentato.
Quando dalla Catalogna sorge questa domanda e la risposta dello Stato è non voler sentirne parlare, il sovranismo è condannato a scegliere tra due cattive strade: l’unilateralità oppure la rassegnazione.
La scelta dell’unilateralità (in molti casi, come modo per riuscire a smuovere lo Stato dal suo immobilismo) è perfettamente comprensibile. Ma non è la strada ottimale, è il male minore. Questo peccato originale inquina tutto.
Senza il rifiuto a considerare una uscita concordata, ora non saremmo qui a discutere sulle leggi di transitorietà o sulle garanzie del referendum.
E’ legittimo discuterne, di come lo sta facendo il sovranismo.
Ma non mi sembra ragionevole nè onesto parlarne come se non esistesse il peccato originale, come se questa fosse la strada scelta dal sovranismo e non quella che si è sentito costretto a percorrere. Come se facesse quello che fa perché lo vuole, non perché gli hanno impedito di fare quello che voleva, quello che si sarebbe dovuto fare.
traduzione Àngels Fita-Anc Italia
http://www.ara.cat/opinio/setembre-pecat-original_0_1862813742.html
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