Guardate, guardate!
I quattro punti più salienti della legge del referendum
Pere Cardús – Vilaweb.cat – 05.07.2017
Logicamente, da quando martedi a mezzogiorno fu presentata la bozza di legge per il referendum di autodeterminazione, il testo è stato analizzato nei minimi dettagli su tutti i media. E’ una legge che occupa circa 20 pagine e che si legge scorrevolmente. …/… Vale la pena di leggerla completa per rendersi conto della dimensione dell’avventura. Lasciatemi dire subito che la legge è una dichiarazione parziale di indipendenza, da una parte, ed è condizionata al voto favorevole nel referendum, dall’altra.
La legge ha 4 articoli da considerare attentamente. Sono l’articolo 2, il 3 comma 2, il 4 comma 4 e 5 ed il 17 comma 1.
In generale, gli altri articoli si riferiscono a questioni pratiche che avrebbero potuto essere in un modo o nell’altro ma che, in definitiva, assicurano che il referendum diventi una votazione con tutte le garanzie democratiche e con il formato di votazione elettorale che si fa di solito. Sono anche interessanti da leggere il preambolo (più politico che offre un contesto per affermare la legittimità della legge) oltre alle disposizioni addizionali e finali, molto suggestive dal punto di vista legale.
Andiamo ora agli articoli decisivi.
L’articolo 2 afferma che “il popolo della Catalogna è un soggetto politico, sovrano e come tale esercita il diritto a decidere, libera e democraticamente, la propria condizione politica”. Questa affermazione era già stata approvata in diverse altre dichiarazioni nel parlamento catalano. Ma ora parliamo di una legge con tutti i crismi. E’ una legge che ha delle implicazioni che le precedenti dichiarazioni o mozioni parlamentari non hanno. Tra le altre cose, perchè una legge ha delle conseguenze pratiche e reali in termini politici ed effettivi. Dichiararsi ‘soggetto politico sovrano’ è dichiararsi sovrano. Nè più nè meno. E ciò non è vincolato ad alcun risultato positivo o negativo del 1° di ottobre.
Secondo, il comma 2 dell’articolo 3 è l’aspetto più decisivo di tutta la legge. Dice: “Questa Legge stabilisce un regime giuridico eccezionale indirizzato a regolare e garantire il referendum di autodeterminazione della Catalogna. Prevale gerarchicamente su tutte quelle norme che possano entrarvi in conflitto, in quanto regola l’esercizio di un dirittto fondamentale ed inalienabile del popolo della Catalogna”. Un regime giuridico eccezionale, aldilà di alcune scemenze che ho letto in alcuni media inquinanti, è una formula legale perfettamente prevista dall’ordine giuridico internazionale. E non è una formula tanto strana nei paesi vicino a noi. Eccezionale vuole dire in questo caso, che copre solo un momento concreto e delle determinate questioni. In ogni caso, la cosa più concreta è che prevale gerarchicamente su tutte quelle norme che possano entrare in conflitto con essa. Ciò implica anche la costituzione spagnola. E vai!
I comma 4 e 5 dell’articolo 4 hanno delle implicazioni politiche anch’esse rigorose. Sono quelli che rendono vincolante, senza possibilità di interpretazioni nè di valutazioni soggettive, il referendum del 1° di ottobre. Dicono così:
“Se il conteggio dei voti validamente emessi produce come risultato che ci sono più affermativi rispetto a negativi, implica l’indipendenza della Catalogna. A tale scopo, il Parlamento della Catalogna entro i due giorni seguenti alla proclamazione dei risultati da parte della Giunta Elettorale indirà una sessione ordinaria per effettuare la dichiarazione formale dell’indipendenza della Catalogna, i suoi effetti e per concordare l’inizio del processo costituente”.
“Se il conteggio dei voti validamente emessi produce come risultato che ci sono più negativi rispetto ad affermativi, implica la convocazione immediata di elezioni regionali/autonomiche”.
Se ci sono pù voti emessi del si rispetto al no –senza mai parlare di partecipazione–, si proclama l’indipendenza in Parlamento. Se ci sono più voti emessi del no rispetto al si, si convocano elezioni regionali. Mai in un referendum organizzato dallo stato spagnolo –e in quasi nessuno di quelli fatti al mondo– è stato fissato un limite di partecipazione. Non ha senso farlo qui, visto che ci sono poteri tanto grandi e potenti capaci di boicottare la votazione.
Mi sembra specialmente interessante che venga specificata anche la conseguenza del voto negativo. Questo può essere una buona chiamata alla partecipazione di quelli che vogliono evitare l’indipendenza o di quelli che vogliono mandar via l’indipendentismo del governo. La conseguenza concreta della vittoria del si, non è altra che una dichiarazione d’indipendenza aggiornata e condizionata, con una data definita di esecuzione. Magnifico!
E infine, il primo comma dell’articolo 17 ci annuncia la creazione di un organismo molto importante: la Giunta Elettorale della Catalogna. Abituati alle assurdità della giunta elettorale spagnola, munirsi di un organo formato da giuristi di prestigio riconosciuto per fare da arbitro nel referendum è una notizia molto soddisfacente. Ottima, in effetti.
In generale, la legge è notevole. Ma questi quattro articoli sono il gioiello della corona.
Ah, scusate!, noi stiamo costruendo una repubblica! E allora, sono il gioiello della repubblica!
traduzione Àngels Fita – Anc Italia
http://www.vilaweb.cat/noticies/vegeu-vegeu-els-quatre-punts-mes-considerables-de-la-llei-del-referendum/
testo originale della legge
Exposició de motius
Els Pactes sobre Drets Civils i Polítics i sobre Drets Econòmics, Socials i Culturals, aprovats per l’Assemblea General de Nacions Unides el 19 de desembre de 1966, ratificats i en vigor al Regne d’Espanya des de 1977 – publicats en el BOE, 30 d’Abril de 1977- reconeixen el dret dels pobles a l’autodeterminació com el primer dels drets humans. La Constitució espanyola de 1978 determina al seu article 96 que els tractats internacionals ratificats per Espanya formen part del seu ordenament intern i, en l’article 10.2, estableix que les normes relatives als drets fonamentals i les llibertats públiques s’interpretaran d’acord amb els tractats internacionals aplicables en aquesta matèria.
El Parlament de Catalunya ha expressat de manera continuada i inequívoca el dret de Catalunya a l’autodeterminació. Així es va manifestar en la Resolució 98/III, sobre el dret a l’autodeterminació de la nació catalana, adoptada el 12 de desembre del 1989, i ratificada en la Resolució 679/V, adoptada l’1 d’octubre del 1998, en la Resolució 631/VIII del Parlament de Catalunya, sobre el dret a l’autodeterminació i sobre el reconeixement de les consultes populars sobre la independència, adoptada el 10 de març de 2010. Més recentment, la Resolució 5/X del Parlament de Catalunya, per la qual s’aprova la Declaració de sobirania i del dret a decidir del poble de Catalunya i la Resolució 306/XI, adoptada el 6 d’octubre de 2016, sobre l’orientació política general del Govern, han afirmat el dret imprescriptible i inalienable de Catalunya a l’autodeterminació i han constatat l’existència d’una majoria parlamentària favorable a la independència.
Paral·lelament, la Resolució 1999/57 sobre “Promoció del dret a la Democràcia” de la Comissió de Drets Humans de les Nacions Unides va proclamar els llaços indissolubles entre els principis consagrats a la Declaració Universal del Drets Humans i els fonaments de tota societat democràtica. En aquest context, la gestió pública democràtica ha sigut acceptada internacionalment com un dels pilars de la societat contemporània i està indissociablement vinculada, entre d’altres, al dret a la participació política directa i indirecta dels ciutadans i al dret a la llibertat i a la dignitat humana, incloent-hi la llibertat d’expressió i d’opinió, la llibertat de pensament i la llibertat d’associació. Tots ells reconeguts als principals tractats internacionals universals i europeus de protecció dels Drets Humans. Així doncs, afirmen que la gestió democràtica de qualsevol discrepància política s’ha de produir amb el ple respecte a aquests drets humans i llibertats fonamentals.
En dictàmens recents, el Tribunal internacional de justícia afirma que durant la segona meitat del segle XX, s’han donat casos de nous estats que han exercit el dret a l’autodeterminació sense que l’exercici d’aquest dret a decidir vingués motivat per la fi de l’imperialisme. El Tribunal constata que el dret a decidir dels pobles ha evolucionat i que en contra d’aquesta evolució no ha sorgit cap norma ni costum en ordre internacional que prohibeixi aquestes noves pràctiques. L’única limitació a la legitimitat de l’exercici del dret a decidir que el Tribunal considera vigent és el recurs il·lícit de la força o a d’altres violacions greus de normes de dret internacional.
L’aprovació d’aquesta Llei és la màxima expressió, doncs, del mandat democràtic sorgit de les eleccions del 27 de setembre de 2015, on en la decisió que pren el Parlament de Catalunya de culminar el procés amb la convocatòria del referèndum d’autodeterminació hi conflueixen la legitimitat històrica i la tradició jurídica i institucional del poble català – només interrompuda a llarg dels segles per la força de les armes-, amb el dret d’autodeterminació dels pobles consagrat per la legislació i jurisprudència internacionals i els principis de sobirania popular i respecte pels drets humans, com a base de tot l’ordenament jurídic.
L’acte de sobirania que comporta l’aprovació d’aquesta Llei és l’opció necessària per a poder exercir el dret dels catalans a decidir el futur polític de Catalunya, especialment després de la ruptura del pacte constitucional espanyol de 1978 que representa l’anul·lació parcial i la completa desnaturalització de l’Estatut d’Autonomia de Catalunya de l’any 2006 – aprovat pel Parlament de Catalunya i referendat pel poble de Catalunya mitjançant la Sentència 31/2010 del Tribunal Constitucional. Aquesta Llei representa la resposta democràtica a la frustració generada pel darrer intent promogut per una majoria molt àmplia d’aquest Parlament per tal de garantir al poble de Catalunya el ple reconeixement, la seva representació i participació en la vida política, social, econòmica i cultural de l’Estat espanyol sense cap tipus de discriminació.
En el procés previ, s’han fet tots els esforços per tal de trobar una via acordada perquè el poble de Catalunya pogués decidir lliurement el seu futur. El Parlament, atenent al mandat majoritari del poble de Catalunya, assumeix la plena representació sobirana dels ciutadans una vegada que s’han esgotat totes les vies de diàleg i negociació amb l’Estat.
En prendre la transcendental decisió d’aprovar aquesta Llei, el Parlament de Catalunya expressa la voluntat majoritària del poble, del qual emanen els seus poders, fent ús de la seva representativitat legal i democràtica amb l’objectiu de posar en mans dels catalans i les catalanes la decisió sobre el futur polític del país amb l’eina més radicalment democràtica de la qual disposem: el vot.
TÍTOL I. Objecte de la llei
Article 1
Aquesta Llei regula la celebració del referèndum d’autodeterminació vinculant sobre la independència de Catalunya, les seves conseqüències en funció de quin sigui el resultat i la creació de la Sindicatura Electoral de Catalunya.
TÍTOL II. De la sobirania de Catalunya i el seu Parlament
Article 2
El poble de Catalunya és un subjecte polític sobirà i com a tal exerceix el dret a decidir lliure i democràticament, la seva condició política.
Article 3
1. El Parlament de Catalunya actua com a representant de la sobirania del poble de Catalunya.
2. Aquesta Llei estableix un règim jurídic excepcional adreçat a regular i a garantir el referèndum d’autodeterminació de Catalunya. Preval jeràrquicament sobre totes aquelles normes que hi puguin entrar en conflicte, en tant que regula l’exercici d’un dret fonamental i inalienable del poble de Catalunya.
3. Totes aquelles autoritats, persones físiques i jurídiques que participin ja sigui directament, ja sigui indirectament en la preparació, celebració i/o implementació del resultat del referèndum, queden emparades per aquesta Llei que desenvolupa l’exercici del dret a l’autodeterminació que forma part de l’ordenament jurídic vigent.
TÍTOL III. Del referèndum d’autodeterminació
Article 4
1. Es convoca la ciutadania de Catalunya a decidir el futur polític de Catalunya mitjançant la celebració del referèndum en els termes que es detallen.
2. La pregunta que es formularà en el referèndum serà: “Voleu que Catalunya sigui un estat independent en forma de república?”
3. El resultat del referèndum tindrà caràcter vinculant.
4. Si el recompte dels vots vàlidament emesos dóna com a resultat que n’hi ha més d’afirmatius que de negatius, implica la independència de Catalunya. A tal efecte el Parlament de Catalunya dins els dos dies següents a la proclamació dels resultats per part de la Sindicatura electoral celebrarà una sessió ordinària per a efectuar la declaració formal de la independència de Catalunya, els seus efectes i acordar l’inici del procés constituent.
5. Si el recompte dels vots vàlidament emesos dóna com a resultat que n’hi ha més de negatius que d’afirmatius, implicarà la convocatòria immediata d’unes eleccions autonòmiques.
Article 5
1. El vot és directe, personal, lliure, secret, igual i universal.
2. L’àmbit del referèndum és el de tot el territori de Catalunya.
Article 6
1. Són cridats a votar en el referèndum les persones que tenen dret de vot en les eleccions al Parlament de Catalunya. També tenen dret de vot els catalans residents a l’estranger que hagin tingut el darrer veïnatge administratiu Catalunya, que donin compliment als requisits legalment exigibles i que hagin sol·licitat formalment de prendre part en la votació.
2. No poden exercir el dret de vot els declarats incapaços o condemnats per sentència judicial ferma a la pena principal o accessòria de pena de privació del dret de sufragi durant el temps del seu compliment.
Article 7
1. La papereta contindrà la pregunta establerta en l’article 4.2. La pregunta es redactarà en català i castellà, així com també en occità en el territori de l’Aran.
2. Hi haurà un model de papereta de votació: una papereta amb la pregunta i les inscripcions “Sí” i “No” en sengles requadres.
3. Hi haurà paperetes preparades per a persones amb discapacitat visual. En absència d’aquestes paperetes, el President de la mesa electoral o una persona de confiança designada per l’elector amb discapacitat visual l’ajudarà a realitzar les operacions necessàries per a votar.
Article 8
1. El vot pot ser afirmatiu (Sí), negatiu (No), segons l’opció que marqui l’elector, o en blanc si no selecciona cap de les dues opcions.
2. És nul el vot que no s’ajusti al model oficial o que contingui esmenes, matisos o qualsevol altra contingència que ofereixi dubtes sobre el sentit del vot.
3. Si un sobre conté més d’una papereta, es considera un sol vot sempre que les paperetes siguin en el mateix sentit. Si són en sentits oposats, es considera un vot nul.
4. Si un sobre no conté cap papereta o conté una papereta sense cap opció seleccionada, es considerarà un vot en blanc.
TÍTOL IV. De la data i convocatòria del referèndum
Article 9
1. El referèndum se celebrarà el diumenge dia 1 d’octubre de 2017, d’acord amb el Decret de Convocatòria que se signarà amb posterioritat a l’entrada en vigor d’aquesta Llei.
2. El Govern també dictarà el Decret de Normes Complementàries que regularà, com a mínim, el model oficial de paperetes de votació; el model oficial de sobre de votació; de les actes i la resta de material oficial a utilitzar en la celebració del referèndum d’autodeterminació; les modalitats i procediments de votació; el dia d’inici i la durada de la campanya electoral; l’administració electoral responsable; la dotació de recursos humans i materials necessaris; el procediment d’acreditació de la condició d’organització interessada, i les condicions i garanties, si és el cas, del vot per correu, així com la resta de normes que siguin necessàries.
Article 10
Les administracions públiques catalanes s’han de mantenir neutrals en la campanya electoral i abstenir-se d’utilitzar els seus recursos pressupostaris per afavorir qualsevol de les opcions en la campanya del referèndum.
Article 11
1. Les formacions polítiques amb representació al Parlament de Catalunya tenen dret a l’ús del 70% dels espais públics destinats a la campanya, el qual es reparteix entre aquestes de manera proporcional al nombre d’escons obtinguts en les darreres eleccions al Parlament. El 30% restant es repartirà entre les organitzacions interessades acreditades d’acord amb el nombre de signatures presentades.
2. Les formacions polítiques amb representació parlamentària tenen dret a utilitzar el 70% dels espais informatius públics gratuïts en els mitjans de comunicació de titularitat pública. L’administració electoral distribueix l’ús dels espais entre les formacions polítiques amb representació al Parlament de Catalunya d’acord amb els resultats obtinguts a les darreres eleccions al Parlament. El 30 % restant es repartirà entre les organitzacions interessades acreditades d’acord amb el nombre de signatures presentades.
Article 12
1. Durant la campanya els mitjans de titularitat pública o de finançament majoritàriament públic han de garantir els principis de pluralisme polític i social, de neutralitat informativa i d’igualtat d’oportunitats. Aquests mitjans de comunicació no poden expressar ni mostrar suport per a cap de les opcions sotmeses a l’electorat.
2. Durant el període electoral els mitjans de titularitat privada han de respectar els principis de pluralisme polític i social, d’igualtat d’oportunitats i de proporcionalitat i neutralitat informativa en els debats i entrevistes electorals. Aquests mitjans de comunicació poden expressar o mostrar suport a una opció sempre que respectin els principis al·ludits i que es tracti l’opció oposada de manera equitativa i raonable.
3. La Sindicatura Electoral de Catalunya vetlla pel compliment d’aquests principis. Dicta les instruccions que consideri necessàries i resol les reclamacions d’acord amb el procediment que ella mateixa estableixi. En cas d’incompliment, pot adoptar mesures compensatòries per a restablir l’equilibri entre les opcions sotmeses a referèndum.
TÍTOL V. De les garanties del referèndum
Article 13
1. L’administració electoral regulada en el Títol VI d’aquesta Llei vetlla per tal que el referèndum es desenvolupi d’acord amb aquesta Llei, la normativa de desplegament i les disposicions i documents internacionals al respecte.
2. Als efectes del referèndum, les sindicatures electorals i les meses electorals són òrgans independents i no segueixen instruccions, ordres ni resolucions de cap altra institució, llevat de les adreçades per l’administració electoral i les sindicatures electorals a les meses electorals, i les de la Sindicatura Electoral de Catalunya adreçades a les Sindicatures Electorals de demarcació.
Article 14
1. Els partits polítics, les federacions i les coalicions amb representació parlamentària o municipal poden designar, en les demarcacions electorals on hagin obtingut representació, apoderats i interventors.
2. Les organitzacions socials interessades a prendre part del procés del referèndum poden presentar la seva sol·licitud davant la Sindicatura Electoral de Catalunya entre el segon i el cinquè dia a partir de l’aprovació d’aquesta llei.
3. Les Sindicatures Electorals de demarcació acreditaran els apoderats i els interventors que no podran excedir, per cada mesa electoral, el nombre de dos interventors del mateix partit polític, federació, coalició o organització interessada.
4. Els apoderats i interventors només podran emetre el vot a la mesa que els correspongui d’acord amb el cens electoral.
Article 15
1. El Govern i la seva administració electoral fomentaran la presència d’observadors electorals internacionals. A tal efecte convidaran organitzacions internacionals i observadors qualificats en aquesta mena de tasques.
2. La Sindicatura Electoral de Catalunya acreditarà els observadors internacionals i vetllarà pel lliure desenvolupament de llurs activitats.
3. Els observadors electorals internacionals acreditats poden assistir lliurement a tots els processos vinculats a la celebració del referèndum, entre els quals els processos de sorteig dels membres de les meses electorals; la preparació per la obertura dels col·legis electorals i la formació de les meses electorals; el procés de votació; el procés d’escrutini provisional en els col·legis electorals i de l’escrutini oficial a la seu de la Sindicatura Electoral de Catalunya; a la proclamació dels resultats, i a les compareixences públiques de les autoritats electorals.
4. Els observadors electorals internacionals acreditats podran adreçar consultes, observacions i recomanacions a la Sindicatura Electoral de Catalunya.
TÍTOL VI. De l’administració electoral
Article 16
L’administració electoral està formada per la Sindicatura Electoral de Catalunya, les Sindicatures Electorals de demarcació, i les seccions i meses electorals i el Govern de la Generalitat de Catalunya.
Secció I: La Sindicatura Electoral de Catalunya
Article 17
1. La Sindicatura Electoral de Catalunya es configura com un òrgan independent, imparcial i permanent que s’adscriu al Parlament de Catalunya.
2. La Sindicatura Electoral de Catalunya és l’òrgan responsable de garantir, amb competència a tot el territori de Catalunya, la transparència i l’objectivitat del procés electoral, i l’exercici efectiu dels drets electorals.
3. La Sindicatura Electoral de Catalunya té la seva seu institucional al Parlament de Catalunya, sense perjudici que pugui reunir-se en d’altres ubicacions.
Article 18
Corresponen a la Sindicatura Electoral de Catalunya, en relació al referèndum, les competències següents:
1. Nomenar els membres de les Sindicatures Electorals de demarcació i designar-ne el President i el Secretari.
2. Validar el cens electoral, l’elaboració del qual és responsabilitat de l’administració electoral del Govern de la Generalitat de Catalunya.
3. Validar el procés d’actualització de la cartografia electoral de Catalunya, l’elaboració del qual és responsabilitat de l’administració electoral del Govern de la Generalitat de Catalunya.
4. Validar els models oficials de butlletes de votació, sobres electorals, actes electorals, manuals de funcionament de les meses electorals, urnes electorals, i la resta de la documentació electoral oficial.
5. Validar el procediment de votació anticipada pels electors residents a l’exterior.
6. Coordinar les Sindicatures Electorals de demarcació i orientar-ne els criteris interpretatius de les seves decisions.
7. Resoldre les consultes, queixes, reclamacions i recursos respecte dels quals té competència.
8. Exercir la jurisdicció disciplinària sobre totes les persones que intervinguin amb caràcter oficial en el referèndum, corregir-ne les actuacions que contravinguin la normativa i sancionar-ne, si s’escau, les infraccions administratives no constitutives de delicte.
9. Supervisar la campanya institucional sobre el referèndum d’autodeterminació i la seva difusió en els mitjans de comunicació.
10. Vetllar per les condicions d’imparcialitat i pluralisme dels mitjans de comunicació públics i privats durant la campanya electoral.
11. Acreditar els observadors electorals internacionals.
12. Realitzar l’escrutini general.
13. Certificar els resultats electorals oficials i ordenar la seva publicació en el Diari Oficial de la Generalitat de Catalunya.
Article 19
1. La Sindicatura Electoral de Catalunya és un òrgan permanent integrat per cinc vocals, juristes o politòlegs de prestigi experts en processos electorals nomenats pel Parlament de Catalunya per majoria absoluta a proposta dels partits, les federacions, les coalicions o les agrupacions d’electors amb representació en el Parlament de Catalunya. En qualsevol cas, la majoria de membres han de ser juristes.
2. La condició de membre de la Sindicatura Electoral de Catalunya serà compatible amb qualsevulla altra activitat en el sector públic o privat, llevat de les incompatibilitats previstes legalment.
Article 20
1. Els membres de la Sindicatura Electoral de Catalunya són inamovibles.
2. Els vocals de la Sindicatura Electoral de Catalunya escolliran d’entre ells el qui assumirà les funcions de president i secretari de l’òrgan.
3. El president de la Sindicatura Electoral de Catalunya tindrà la denominació de Síndic Electoral.
4. El secretari de la Sindicatura Electoral de Catalunya tindrà cura de la documentació i serà el responsable de transferir-la a la xarxa d’arxius de Catalunya, d’acord amb el que disposa la Llei 10/2001, de 13 de juliol, d’arxius i documents.
Article 21
Totes les autoritats públiques, en l’àmbit de les seves respectives competències, tenen el deure col·laborar amb la Sindicatura Electoral de Catalunya per al correcte compliment de les seves funcions. Pot reclamar l’assessorament de representants de les administracions i òrgans implicats en el procés electoral i, en general, de tècnics i experts i pot requerir que participin a les seves reunions, amb veu i sense vot.
Article 22
1. Les Sindicatures Electorals de demarcació són òrgans temporals integrats per tres vocals juristes o politòlegs de prestigi experts en processos electorals nomenats per la Sindicatura Electoral de Catalunya . En qualsevol cas, la majoria de membres experts han de ser juristes.
2. La Sindicatura Electoral de Catalunya nomenarà d’entre els vocals aquell que realitzarà les funcions de president de cada Sindicatura Electoral de demarcació, amb la denominació de Síndic Electoral de la demarcació corresponent, així com el vocal que realitzarà les funcions de secretari de la Sindicatura Electoral de demarcació.
3. La seu de cada Sindicatura Electoral de demarcació serà a la seu de la delegació del Govern de la Generalitat a la demarcació corresponent.
4. El mandat dels vocals de les Sindicatures Electorals de demarcació finirà un cop proclamats els resultats definitius. Els càrrecs de vocals de les Sindicatures Electorals de demarcació són compatibles amb qualsevol altra activitat en el sector públic o privat, llevat de les incompatibilitats previstes legalment.
Article 23
Corresponen a les Sindicatures Electorals de demarcació en relació al referèndum, en el seu àmbit territorial d’actuació, les competències següents:
1. Supervisar el trasllat per part de l’administració electoral dels paquets electorals dels centres de logística electoral a les meses electorals.
2. Rebre la informació sobre la disponibilitat d’espais públics per a la col·locació de publicitat electoral i per a la realització d’actes de campanya en els municipis del seu àmbit territorial d’actuació, i realitzar-ne l’assignació entre els actors habilitats d’acord amb la pràctica habitual.
3. Resoldre les consultes, queixes, reclamacions i recursos que se li adrecin.
4. Exercir la jurisdicció disciplinària sobre totes les persones que intervinguin amb caràcter oficial en el procés electoral, corregir-ne les actuacions que contravinguin la normativa i sancionar-ne, si s’escau, les infraccions administratives no constitutives de delicte.
Article 24
1. Les Sindicatures Electorals de demarcació es nomenaran durant el segon dia següent al nomenament de la Sindicatura Electoral de Catalunya i es constitueixen el segon dia següent al nomenament dels seus membres.
2. Un cop nomenats la Sindicatura Electoral de Catalunya farà inserir la relació de tots els membres en el Diari Oficial de la Generalitat de Catalunya de l’endemà.
3. La convocatòria de les sessions constitutives de les Sindicatures Electorals de demarcació es fa pels seus secretaris, seguint les indicacions de la Sindicatura Electoral de Catalunya.
Article 25
El Govern posarà a disposició de la Sindicatura Electoral de Catalunya i de les Sindicatures Electorals de demarcació els mitjans materials i personals necessaris per a l’exercici de les seves funcions. La percepció de retribucions de caràcter temporal serà en tot cas compatible amb els seus havers i el seu control es realitzarà d’acord amb la normativa vigent.
Article 26
1. Els electors hauran de formular les consultes a la Sindicatura Electoral de demarcació que correspongui al seu lloc de votació.
2. Els partits polítics, federacions, coalicions i organitzacions interessades, podran elevar consultes a la Sindicatura Electoral de Catalunya quan es tracti de qüestions de caràcter general que puguin afectar a més d’una Sindicatura Electoral de demarcació. En els altres casos, les consultes cal presentar-les davant de la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent, sempre que a la seva respectiva jurisdicció correspongui l’àmbit de competència del consultant.
3. Les consultes es formularan per escrit i es resoldran per la Sindicatura competent, tret que aquesta, per la importància de les mateixes, segons el seu criteri, o per estimar convenient que es resolgui amb un criteri de caràcter general, decideixi elevar-les a la Sindicatura Electoral de Catalunya.
4. Quan la urgència de la consulta no permeti procedir a la convocatòria de la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent i en tots els casos que existeixin resolucions anteriors i concordants de la pròpia Sindicatura Electoral de demarcació corresponent o de la Sindicatura Electoral de Catalunya, els Síndics podran donar una resposta provisional, sense perjudici de la seva ratificació o modificació en la primera sessió que realitzi la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent.
5. La Sindicatura Electoral de Catalunya comunicarà a les Sindicatures Electorals de demarcació totes les consultes que resolgui amb l’objectiu d’unificar criteris.
6. Les Sindicatures Electorals de demarcació hauran de procedir a publicar en el Diari Oficial de la Generalitat de Catalunya les seves resolucions o el contingut de les consultes elevades, per ordre del seu president, quan el caràcter general de les mateixes ho faci convenient. En tot cas es publicaran les emanades de la Sindicatura Electoral de Catalunya i que siguin comunicades a les Sindicatures Electorals de demarcació.
Article 27
Els titulars de drets subjectius i interessos legítims poden presentar queixes, consultes o incidències davant les Sindicatures Electorals de demarcació que pertoqui per raó del seu àmbit territorial d’actuació en el termini de dos dies des que es produeixin, es coneguin o es poguessin conèixer els fets en els quals es basen.
Article 28
1. Els titulars de drets subjectius i interessos legítims poden presentar recurs davant de la Sindicatura Electoral de Catalunya contra totes les resolucions de les Sindicatures Electorals de demarcació.
2. El recurs s’ha de presentar en el termini de dos dies des que es produeixi, es conegui o es pogués conèixer la resolució que el desencadena. La resolució s’ha de produir en el termini el més breu possible, no podent excedir de cinc dies. Aquesta resolució esgota la via d’impugnació en tots els àmbits.
Secció II: De les seccions i meses electorals
Article 29
1. La circumscripció electoral en el referèndum és el territori de Catalunya que està dividit en quatre demarcacions.
2. La demarcació electoral està dividida en seccions electorals.
3. Cada secció inclou un màxim de dos mil electors i un mínim de cinc-cents. Cada terme municipal compta almenys amb una secció.
4. Cap secció comprèn àrees pertanyents a diferents termes municipals.
5. Els electors d’una mateixa secció es troben ordenats per ordre alfabètic en les llistes electorals.
6. En cada secció hi ha una mesa electoral.
7. No obstant, quan el nombre d’electors d’una secció o la disseminació de la població ho faci aconsellable, l’administració electoral del Govern de la Generalitat pot disposar la formació d’altres meses i distribuir entre elles l’electorat de la secció. Per al primer supòsit, l’electorat de la secció es distribueix per ordre alfabètic entre les meses, que deuen situar-se preferentment en espais separats dintre del mateix col·legi.
8. A l’hora de seleccionar les seus del col·legis electorals i la ubicació de les meses, s’haurà de tenir en compte les disposicions vigents en matèria de barreres arquitectòniques.
Article 30
1. L’administració electoral del Govern de la Generalitat determinarà el nombre, els límits de les seccions electorals, els seus locals i les meses corresponents a cadascuna de les demarcacions.
2. Els Ajuntaments posaran a disposició de l’administració electoral del Govern de la Generalitat els locals de la seva titularitat que s’utilitzen habitualment com a centres de votació. En cas que no sigui així, l’administració del Govern de la Generalitat podrà habilitar locals alternatius per a garantir l’emissió del vot dels electors de la/les secció/ns electorals que corresponguin.
Article 31
1. La mesa electoral està formada per un president i dos vocals.
2. La formació de la meses correspon a l’administració electoral del Govern, sota la supervisió de la Sindicatura Electoral de Catalunya.
3. El president i els vocals de cada mesa són designats per sorteig públic entre la totalitat de les persones censades en la secció corresponent, que siguin menors de setanta anys.
4. Es procedeix de la mateixa forma al nomenament de dos suplents per a cadascun dels membres de la mesa.
Article 32
1. Els càrrecs de president i vocal de les meses electorals són obligatoris.
2. La designació com a president i vocal de les meses electorals ha de ser notificada als interessats en el termini de dos dies. Amb la notificació es lliurarà als membres de les meses un manual d’instruccions sobre les seves funcions supervisat per la Sindicatura Electoral de Catalunya.
3. Els designats president i vocal de les meses electorals disposen d’un termini de tres dies per al·legar davant la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent causa justificada i documentada que els impedeixi l’acceptació del càrrec. La Sindicatura resol sense ulterior recurs en el termini de dos dies i comunica, si escau, la substitució produïda al primer suplent.
4. Si posteriorment qualsevol dels designats estigués en la impossibilitat d’acudir per a l’exercici del seu càrrec, ha de comunicar-lo a la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent, almenys setanta-dues hores abans de l’acte al que hagués de concórrer, aportant les justificacions pertinents. Si l’impediment sobrevé després d’aquest termini, l’avís a la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent haurà de realitzar-se de manera immediata i, en tot cas, abans de l’hora de constitució de la mesa. En aquests supòsits, la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent comunica la substitució al corresponent suplent, si hi ha temps per fer-lo, i procedeix a nomenar a un altre, si calgués.
5. Si el president/a no es presenta, ha de ser substituït seguint l’ordre següent:
a) Pel seu primer suplent.
b) Si el primer suplent no hi és, pel segon suplent.
c) Si no hi ha cap suplent, actua com a president/a el primer vocal,
i d) Si el primer vocal no hi és, el segon vocal.
Si els vocals no s’han presentat al col·legi electoral o bé prenen possessió com a president/a seran substituïts pels suplents respectius. Si malgrat això no es pot constituir la mesa, els membres presents o, si no hi són, el representant de l’administració ha de comunicar a la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent què ha passat, per telèfon o per qualsevol altre mitjà que permeti la notificació immediata i, ha d’enviar-li per correu certificat una declaració per escrit dels fets esdevinguts. En el supòsit que no es puguin fer les substitucions esmentades, la Sindicatura Electoral de demarcació corresponent designarà immediatament les persones que han de constituir la mesa, podent ordenar que en formin part el nombre d’electors presents al local que siguin necessaris en l’ordre en què estiguessin disposats per a emetre el seu vot.
Secció III: L’administració electoral del Govern
Article 33
Corresponen a l’administració electoral del Govern, en relació al referèndum, les competències següents:
1. Facilitar el cens electoral i les llistes provisionals i definitives del mateix d’acord amb l’article 34 d’aquesta Llei.
2. Col·laborar amb el Departament competent per tal de garantir el dret de vot dels catalans residents a l’exterior.
3. Elaborar, actualitzar i realitzar els canvis que siguin pertinents a la cartografia electoral de Catalunya, definint les seccions i la ubicació de les meses electorals.
4. Realitzar el sorteig dels membres de les meses electorals, i notificarlos personalment el resultat.
5. Seleccionar, acreditar i formar a les persones que realitzaran les funcions de representants de l’administració i d’agents electorals.
6. Dissenyar els models oficials de documents electorals.
7. Realitzar totes les actuacions necessàries per a garantir la disponibilitat de tots els elements necessaris per a l’emissió del vot i l’escrutini dels vots emesos.
Article 34
1. El cens electoral conté la inscripció d’aquelles persones que reuneixen els requisits per a ésser elector i no es troben privades, definitiva o temporalment, del dret de sufragi.
2. El cens electoral està compost pels electors residents a Catalunya i pels electors residents a l’exterior que compleixen amb els requisits legalment exigibles per a exercir el dret de vot. Cap elector podrà figurar inscrit simultàniament en ambdós censos.
3. La inscripció en el cens no exigeix autorització prèvia per part del ciutadà.
4. El cens electoral s’ordena per seccions censals, i cada elector està inscrit en una secció censal. Ningú pot estar inscrit en vàries seccions ni vàries vegades a la mateixa secció.
Disposició addicional
En tot allò que no s’oposi a aquesta Llei i al Decret de Normes Complementàries s’aplica supletòriament la Llei Orgànica 2/1980, de 18 de gener, sobre la regulació de les diferents modalitats de referèndum i la Llei Orgànica 5/1985, de 19 de juny, del règim electoral general interpretades de manera conforme a aquesta Llei.
Disposició final
Primera.- Les normes de dret local, autonòmic i estatal vigents a Catalunya en el moment de l’aprovació d’aquesta Llei es continuen aplicant en tot allò que no la contravinguin. També es continuen aplicant, d’acord amb aquesta Llei, les normes de dret de la Unió Europea, el dret internacional general i els tractats internacionals.
Segona.- D’acord amb allò que disposa l’article 3.2, les disposicions d’aquesta Llei deixaran de ser vigents una vegada proclamats els resultats del referèndum llevat el que determina l’article 4 quant a la implementació del resultat.
Entrada en vigor
Aquesta Llei entrarà en vigor el mateix dia de la seva publicació oficial.
Posted in Generale