La reazione di Madrid è durissima: “Non lo consentiremo”
Il presidente catalano Carles Puigdemont durante l’annuncio del referendum
Secondo il governo spagnolo infatti il referendum indipendentista, chiesto dalla grande maggioranza dei catalani, è assolutamente illegale, contrario alla costituzione. Ora la partita si sposta nei tribunali. Il governo Rajoy si è impegnato a impedire in ogni modo la costituzione dei seggi elettorali, timoroso di ripetere il grande evento politico (e propagandistico) che si celebrò il 9 novembre del 2014, con la consultazione informale alla quale parteciparono 2,3 milioni di catalani. È scontato che la Spagna, attraverso sentenze e probabili condanne, proibirà il referendum, i catalani lo sanno benissimo e preparano le contromosse. A Barcellona, anche se nessuno lo dice apertamente, in molti sono convinti che le forze indipendentiste sfrutteranno l’indignazione popolare per il divieto, per indire elezioni anticipate. Per il momento il governo spagnolo non interviene: «Sono solo parole, l’annuncio non ha né forma né contenuto». «E’ una messa in scena – dice il portavoce dell’esecutivo, Íñigo Méndez de Vigo – per coprire la solitudine dei promotori di questo referendum».