Silvia Gernini per L’Unità.tv 22.05.2017
Secondo un’anticipazione del País, il governo catalano ha preparato una bozza di legge che prevede l’indipendenza della regione autonoma nel caso in cui il governo di Madrid non accetti la consultazione referendaria
O si va a referendum oppure sarà indipendenza in ogni caso. È l’ultimatum della regione autonoma della Catalogna che ha pronta una bozza di una legge che invita il governo centrale ad autorizzare la consultazione referendaria. L’anticipazione arriva dal quotidiano spagnolo El País che ha avuto accesso al testo in cui si specifica che nel caso in cui l’esecutivo a guida Rajoy non concederà al popolo catalano di esprimersi alle urne, scatterà automaticamente la secessione dalla Spagna. Il documento – spiega il giornalista Rafa De Miguel – è una legge di transizione giuridica (Ley de Transitoriedad Jurídica), conosciuta come la legge di rottura, che funzionerebbe, appunto, come Costituzione catalana provvisoria per il periodo di due mesi durante i quali il Parlamento regionale avvii il processo costituente della Repubblica parlamentare della Catalogna.
“Se lo Stato spagnolo dovesse impedire la celebrazione del referendum, questa legge entrerà in vigore non appena il Parlamento prenda atto dell’impedimento“, si legge nella bozza alla quale ha avuto accesso il quotidiano spagnolo.
Il referendum, che non prevede il quorum, dovrebbe tenersi dopo l’estate – tra il 24 settembre e il primo ottobre – e avrebbe un’unica domanda: Vuole che la Catalogna sia uno Stato indipendente dalla Spagna (¿Quiere que Cataluña sea un Estado independiente de España?). Voterebbero tutti i catalani con diritto di voto nelle elezioni parlamentari locali e i catalani residenti all’estero e che si siano iscritti nel registro degli elettori.
Gli autori della bozza – scrive ancora De Miguel – danno per scontati atti e realtà giuridiche e materiali di enorme trascendenza e complessità: la nuova repubblica, ad esempio, continuerebbe a far parte dell’Unione europea, le prestazioni sociali come la disoccupazione o le pensioni sarebbero garantite e tutte le tasse e le conseguenti sanzioni in caso di inadempienza passerebbero tutte nelle mani del governo catalano. Nessuna di queste disposizioni infrange la legge perché come si legge nel secondo articolo della bozza di legge “la sovranità nazionale è radicata nel popolo catalano, da cui provengono tutti i poteri dello Stato”.
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