Michela Rovelli Luoghineilibri 24.04.2017
San Giorgio, Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega. Leggende e grandi scrittori si incontrano il 23 aprile ogni anno per ricordare al mondo l’importanza della lettura. Con una rosa in mano. Se quest’anno Milano è stata incoronata capitale del libro perché vetrina internazionale del 2015, grazie a Expo, il vero centro letterario della giornata mondiale del libro è in realtà Barcellona.
Correva l’anno 303 quando il leggendario condottiero San Giorgio – o Sant Jordi in lingua catalana – moriva dopo una vita di imprese e conquista. Dal Medioevo, ogni 23 aprile, la Catalogna ricorda l’uomo che salvò da un terribile drago la principessa del piccolo villaggio di Montblanc. Dal sangue del drago morente spuntò un roseto. Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco, colse una rosa e la donò alla figlia del re. Ancora oggi, a Barcellona e in tutta la regione, migliaia di rose vengono regalate a bambine, donne e ragazze, ricordando il gesto del santo patrono. La rosa, rigorosamente rossa, simboleggia l’esclusività dell’amore, la passione e la fecondità. Dal giorno successivo, la primavera può iniziare.
Una vignetta che ricorda l’impresa di Sant Jordi da cui deriva l’importante festa catalana del 23 aprile
E i libri che c’entrano? Un piccolo libraio di Barcellona, Vincent Clavel Andrés, nel 1923, pensando a come promuovere la vendita dei suoi libri, unì la morte di due grandi scrittori internazionali, avvenuta lo stesso giorno, il 23 aprile 1616. Miguel de Cervantes e William Shakespeare, due nomi per ricordare che quello non era solo un giorno per festeggiare l’amore, ma anche la letteratura. O l’amore per la letteratura. Da allora, la Diada de Sant Jordi è quasi festa nazionale per la Generalitat. Gli uomini regalano una rosa. Le donne rispondono con un libro.
Una rosa e un libro. I doni della Diada de Sant Jordi, festa nazionale della Catalogna
Dalla Catalogna al mondo. Nel 1930 la 28a sessione della conferenza generale dell’Unesco decide di portare a livello internazionale l’idea del piccolo librario Vincent Clavel Andrés. Nasce la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. L’impresa da portare a termine non è più sconfiggere un drago e regalare una rosa all’innamorata. Si combatte per conquistare nuovi lettori, per non fare morire il libro. L’Unesco aggiunge altri nomi all’elenco di scrittori legati alla data del 23 aprile. Oltre a Cervantes e Shakespeare, anche Inca Garcilaso de la Vega è morto quel giorno, nello stesso anno, il 1616. Il catalano Josep Pia scompare invece molti anni dopo, nel 1981. Se ci spostiamo nel XX secolo, ci sono anche alcune nascite da festeggiare. quella del francese Maurice Druon, del russo Vladimir Nabokov, del colombiano Manuel Mejía Vallejo e del premio nobel islandese Halldór Laxness.
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Il 2017 è l’anno di Milano. La città sarà capitale del libro e propone moltissimi appuntamenti dedicati alla lettura. Il 23 aprile lo ha festeggiato con due appuntamenti. In piazza Gae Aulenti si è conclusa la manifestazione #ioleggoperché. Da qualche mese i volontari – definiti “messaggeri” – si aggirano per piazza e carrozze dei treni per convincere i non lettori ad entrare nel magico mondo della letteratura, regalando un romanzo simbolico. L’Hangar Bicocca ha invece ospitato un grande evento, presentato da Pierfrancesco Favino, in cui sono intervenuti grandi scrittori, giornalisti e cantanti.
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