Con un accordo sul filo di lana scongiurato il rischio di elezioni anticipate
Lo scoglio che impediva l’accordo degli indipendentisti con la sinistra radicale della Cup (Candidatura d’unità popolare), era proprio il nome di Mas (al centro nella foto), presidente della Generalitat de Catalunya
09/01/2016
Francesco Olivo -La Stampa-
Con un acrobatico accordo dell’ultimo secondo, la Catalogna scongiura le elezioni anticipate, proprio quando sembravano scontate. La notizia è che Artur Mas, il presidente della Generalitat, si fa da parte per favorire la nascita di un governo catalano che porti avanti i progetti di indipendenza. Lo scoglio che impediva l’accordo degli indipendentisti con la sinistra radicale della Cup (Candidatura d’unità popolare), era proprio il nome di Mas. «Tutti ma non lui», hanno ripetuto per mesi il movimento anticapitalista. Così, quando mancavano poche ore alla scadenza della legislatura senza presidente, è uscito fuori il nome di Carles Puigdemont, giornalista, sindaco di Girona e presidente dell’associazione dei municipi indipendentisti, una soluzione che trova consensi in tutti i settori anti-Madrid.
Domani, ultimo giorno utile, il Parlamento catalano voterà l’investitura del nuovo presidente della Generalitat. Il patto, secondo quanto spiegato dallo stesso Artur Mas, prevede il passaggio di due deputati della Cup a Junts pel Sí, la coalizione dei partiti indipendentisti (Convergencia e Esquerra Republicana), un modo per togliere al movimento anticapitalista il potere di veto sul futuro governo catalano.
Dopo una giornata di voci che si rincorrono senza sosta, alle sei compare Artur Mas, che, mal celando molta emozione, spiega l’accordo appena siglato: «Mi faccio da parte, è doloroso, ma sono tranquillo perché è la scelta giusta per la Catalogna. I costi sono alti, ma i benefici sono maggiori. La Cup ha ammesso i propri errori, ma adesso si è impegnata per scritto a non mettere a rischio la stabilità del governo». Il ritiro all’ultimo momento non era affatto scontato, «potevo non farlo – dice Mas con orgoglio -, il decreto per le nuove elezioni era pronto. È una decisione non facile, ma coerente per salvare l’impegno di tanta gente, che crede in questo processo. Non sarò vice, ma solo un ex presidente, ma sia chiaro: non lascio la politica».
Posted in Generale